Benevento – Il Tribunale ha accolto il riesame presentato da Gesesa e ha annullato il sequestro dei 78 milioni. Cambia la decisione scaturita dall’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento che aveva portato al decreto di sequestro di denaro e beni immobili lo scorso 29 novembre. Una cifra importante per la società che gestisce il Servizio Idrico Integrato in tanti comuni di competenza dell’ATO 1 Campania. Il filone di indagini aveva come oggetto il grave inquinamento dei fiumi Calore e Sabato che attraversano la provincia di Benevento e che, nel maggio dello scorso anno, aveva portato al sequestro preventivo, disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento di nr. 12 impianti di depurazione gestiti dalla stessa società, al deferimento di nr. 33 persone (15 maggio 2020) e all’applicazione di nr. 2 misure interdittive, per la durata di anni uno, con divieto di esercitare qualsiasi attività imprenditoriale o professionale nei settori della depurazione di acque, nella gestione dei rifiuti di qualsivoglia tipo e natura e nella distribuzione di acque per il pubblico consumo (giugno 2021) nei confronti del Responsabile della conduzione operativa degli impianti di depurazione e dell’Assistente pianificatore, della GESESA ritenuti gravemente indiziati dei reati di inquinamento ambientale, frode nelle pubbliche forniture, truffa aggravata, gestione illecita di rifiuti, scarichi di acque reflue senza autorizzazione e falsità in atti.
Le pregresse indagini della Procura avevano consentito di acquisire gravi indizi in ordine a una presenza diffusa e massiva di scarichi diretti dalle fogne dei Comuni di Benevento città e della Provincia nei fiumi Calore e Sabato dovuta, in alcuni casi, all’assenza di depuratori, con immissione di reflui inquinanti direttamente nei corsi d’acqua, in altri al non corretto funzionamento dei depuratori esistenti.
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