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La Resistenza, la memoria e la Costituzione per frenare il neofascismo

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Benevento – L’appuntamento, la data e i temi sono altamente simbolici ma totalmente carichi di attualità, di riaffermazione dei valori fondanti della nostra Repubblica e vengono direttamente dalla Resistenza, dalle testimonianze di chi ha combattuto per una società più giusta e democratica e da chi oggi non è partigiano falso ma antifascista vero.

Alla Sala Vergineo del Museo del Sannio di Benevento, L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, rappresentata dal Presidente ANPI Sannio, Amerigo Ciervo e da Vincenzo Calò del comitato ANPI Nazionale per il Mezzogiorno, ha presentato la lunga serie di seminari che si celebreranno da novembre fino a maggio del prossimo anno, incentrati sulla Costituzione, sull’antifascismo, sulle diseguaglianze e sulle nuove discriminazioni. Tutto ciò in un momento storico come quello contemporaneo, in cui razzismo, xenofobia e individualismo sfrenato riprendono piede tra le masse ma anche tra i leader politici che cavalcano l’onda dell’odio reale e virtuale.

La data odierna, come anticipato, non è casuale. Siamo alla vigilia del ripudiabile anniversario della marcia su Roma del 1922. Una giornata da ricordare perché da quel momento, come ha sottolineato l’ospite istituzionale d’eccezione, il Procuratore della Repubblica di Benevento, Aldo Policastro: “Sono stati prodotti tanti effetti negativi sulla nostra Nazione”.

“Oggi – ha proseguito il Procuratore Policastro – l’assenza di utopie ci ha portato ad una società depressa e repressiva e in grande crisi a livello culturale e sociale. Con l’aiuto della nostra Costituzione, che subisce attacchi continui da più fronti, anche dall’esecutivo, possiamo e dobbiamo riaffermare i valori repubblicani e della Resistenza”.

Il Procuratore illustra magistralmente quanto siano messe in discussione le basi della nostra Carta: “Ci si sta dimenticando di un articolo fondamentale della nostra Costituzione; l’art. 3. L’eguaglianza formale e sostanziale è messa in discussione, i soggetti intermedi e il welfare sono smantellati e dobbiamo essere noi, nella nostra quotidianità, attraverso le nostre azioni ad essere alternativi al clima sociale di odio e di discriminazione che si diffonde – e conclude – dobbiamo essere fedeli ai valori costituzionali e dell’antifascismo combattendo il silenzio dentro di noi e lottando contro chi nega questi diritti” .

Prima dell’intervento di Policastro, l’introduzione del Presidente Ciervo: “ANPI è una casa libera e autonoma di antifascisti non un residuo del tempo. Chi dice che il fascismo è un’opinione? Il fascismo è un reato –  e insiste – non bastano le leggi per frenare e ripudiare il fascismo, c’è bisogno di cultura, memoria e conoscenza affinché il tessuto politico si sviluppi nuovamente sui valori della Resistenza e della Costituzione”.

Interessante e costruttivo anche l’intervento registrato della partigiana e scrittrice Lidia Menapace che ha raccontato la sua esperienze personali soprattutto dopo le leggi razziali fasciste che colpirono due sue compagne di classe ebree.

A chiudere il seminario, Vincenzo Calò: “La Costituzione ha 70 anni ma non è vecchia. Oggi è fondamentale attuarla. Lo diceva Togliatti alla fine dei lavori della Costituente ‘abbiamo la Carta dei diritti e dei doveri, fondata sull’antifascismo ma badate bene il fascismo ancora non è stato sconfitto’. Ecco perché forse – prosegue Calò – il concetto di amnistia venne acquisito come possibilità per andare oltre uno stato di cose che permettesse, a tutti, di avere consapevolezza che c’erano dei fatti che non avevano eluso la convinzione che l’avversario era stato sconfitto nella forma ma non nella sostanza”.

Conclude il rappresentante ANPI per il Mezzogiorno: “Purtroppo, però, l’idea rinnovata e attualizzata e riadattata ai fatti dell’oggi non ha avuto una contrapposizione degna nel rispetto della Carta Costituzionale; tant’è che l’insicurezza sociale, la discriminazione del diverso e il tema dell’immigrazione ci induce a dire che sono le fondamenta sui cui si fonda il nuovo fascismo. La Costituzione ci ha insegnato, invece, che serve un mondo di eguaglianza, di giustizia, di diritti, di libertà e di democrazia. Lo abbiamo conquistato e sarebbe un peccato perderlo di nuovo”.

 

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