Benevento – Il sovraffollamento nel carcere e il sottodimensionamento degli organici del personale di custodia sono le cause principali della crisi del sistema penitenziario italiano. Su questi tema e su altre questioni comunque spinose si è in particolare soffermata la presentazione del Report 2020 ‘sulle criticità e buone prassi dei luoghi di prevenzione della libertà personale’ svoltasi presso la sala consiliare di Palazzo Mosti con la partecipazione del Garante dei Diritti dei carcerati in Campania, Samuele Ciambriello, il sindaco del capoluogo Clemente Mastella, il direttore del Carcere di Capodimonte Gianfranco Marcello, il Procuratore della repubblica Aldo Policastro, la presidente del Tribunale Marilisa Rinaldi il presidente della Camera Penale di Benevento Domenico Russo e l’arcivescovo metropolita di Benevento, Felice Accrocca.
Enunciati numeri e dati sulle istituzioni carcerarie di Benevento, dell’Istituto Minorile di Airola e quella di Ariano Irpino.
Sono 355 i detenuti nel carcere di Capodimonte del capoluogo di cui 48 donne. In questo Istituto sono stati messi sotto sequestro 46 oggetti non ammessi nell’Istituto penitenziario; 370 invece le infrazioni disciplinari. D’altro canto il malessere profondo della vita dei reclusi è dato da altre cifre: 171 scioperi della fame e sete, 136 atti di autolesionismo, 27 tentati suicidi e 2 casi di persone che hanno tentato di togliersi la vita.
Non meno drammatica è la situazione presso l’istituto Minorile di Airola ove, a fronte della presenza di 23 minori ristretti, si sono registrati 43 infrazioni disciplinari , si sono registrati 2 atti di autolesionismo e 2 tentati suicidi. Ad Ariano Irpino invece i reclusi sono 208: sono stati 35 i sequestri di oggetti non ammessi e 145 infrazioni disciplinari 30 isolamenti disciplinari 97 atti di autolesionismo e 6 tentativi di suicidio. Al lavoro in questi tre istituti vi sono agenti in numero insufficiente: a Benevento, a fronte dei 244 agenti previsti, in servizio ve ne sono 229; ad Ariano Irpino dovrebbero essere 165 a fronte dei 142 effettivamente presenti.
Il garante dei detenuti Samuele Ciambriello ha spiegato: “Durante la pandemia nelle carceri sannite si sono triplicati i problemi. Sono venuti meno i rapporti con le famiglie, sono aumentate le criticità sanitarie, non c’è stata la possibilità della scuola e in Campania. In un anno e mezzo i detenuti si sono sentiti solo e abbandonati. Sul piano sanitario si può far di più . Ho apprezzato molto l’azione di Gennaro Volpe, direttore dell’ASL e la volontà di far vaccinare quasi il 90% degli agenti e la quasi totalità dei detenuti ma occorre di più. Il diritto alla salute deve essere uguale per tutti. L’Ospedale San Pio è l’unico che non ha un piccolo reparto detentivo per i detenuti. Spesso attendiamo mesi perché possano essere assicurate le cure necessarie a chi ne ha bisogno”.
Il sindaco Clemente Mastella ha ricordato invece la sua esperienza al vertice del Ministero della Giustizia e l’impegno sulla questione carcere: “Tentai di risollevare in parte la situazione degli agenti della polizia penitenziaria che non potevano essere definiti agenti di secondo livello con compiti specifici. Visitai l’80% gli istituti di pena italiani e mi resi conto delle difficoltà oggettive”.
“Sono stato nelle carceri di Benevento” – ha infine evidenziato il procuratore Aldo Policastro. “Ritengo non dignitoso lo stato delle celle di sicurezze e degli ambulatori. Salute, lavoro e istruzione sono i pilastri su cui si dovrebbe rilanciare l’istituzione carceraria”.