Benevento – Sette anni non si cancellano. Sette campionati in maglia grigiorossa che fanno di Michelangelo Rampulla una delle bandiere della Cremonese. Di presenze ne ha collezionate 241 ma, soprattutto, è stato in grado di realizzare il primo gol su azione di un portiere nel campionato di calcio italiano. Era il 23 febbraio 1992, la Cremonese strappò un pareggio a Bergamo contro l’Atalanta grazie all’inzuccata dell’estremo difensore arrivata al minuto 92. Fu quello l’ultimo torneo con i lombardi del numero uno originario di Pratti, prima del passaggio alla Juventus.
“Sette anni belli, ottenemmo due promozioni in serie A, una volta arrivammo allo spareggio e un’altra chiudemmo quarti, sfiorando il salto nel massimo campionato. Fatta eccezione per il primo anno, sono state sei stagioni fantastiche“, racconta ad Anteprima24 il classe 1962 che oggi ha scelto di vivere in Campania.
Della Cremonese, però, non è stato solo giocatore. Il 2 giugno 2016 ne diventa presidente, un ruolo ricoperto per pochi mesi. “Un’esperienza breve ma comunque bella. Certo, speravo finisse meglio per tanti motivi. Furono cinque mesi intensi, lavorammo a stretto contatto con tutti i collaboratori, allestendo la squadra che poi riuscì a salire in serie B. Riuscimmo a dare una risistemazione societaria e gettammo basi solide. A ottobre arrivò la chiamata di Lippi dalla Cina, il richiamo del campo si rivelò più forte“.
Costringendolo a seguire da lontano le sorti dei grigiorossi: “Rimasi in contatto con Tesser e con alcuni collaboratori della società, li ho seguiti fino alla promozione. Il primo anno tra i cadetti era iniziato bene, poi è stata pagata un po’ di inesperienza. Seguo sempre con affetto le sorti della Cremonese“.
Anche questo secondo torneo consecutivo di B è iniziato bene per la formazione di Mandorlini. Cremonese e Pescara sono le uniche due squadre ancora imbattute e Radunovic è il portiere meno battuto della categoria con sole quattro reti al passivo. Una squadra, insomma, che potrebbe essere tra le protagoniste della stagione. “Penso proprio di si, quando come base hai la miglior difesa del campionato vuol dire che sei sulla buona strada. L’esperienza mi ha insegnato che i successi si fondano su grandi retroguardie“, prosegue Rampulla, “è una squadra che adesso ha maggiore esperienza e può ambire a essere protagonista come lo stesso Benevento. La B è un campionato lungo e insidioso, servono i giocatori, l’allenatore e la società giusta per emergere“.
Aspirazione dichiarata del Benevento, fresco di retrocessione: “L’ho seguito nel suo primo anno di A ma, soprattutto, nel primo anno di B perché nello staff di Baroni c’era un amico come Del Rosso. In serie A era prevedibile una stagione del genere, la prima volta sei spinto soprattutto dall’entusiasmo. Dopo le difficoltà iniziali, invece, ti risvegli e capisci che puoi provare anche a giocartela nel massimo campionato. Il Benevento ha una società solida, può aspirare a raggiungere nuovamente questo traguardo“.
Un banco di prova importante si avrà sabato prossimo, quando al “Ciro Vigorito” arriverà proprio la compagine guidata da Mandorlini. “Mi aspetto una buona partita, difficile per la Cremonese che affronterà una squadra forte come il Benevento, davanti a un pubblico importante e caloroso. Sarà una sfida che avrà un qualcosa in più rispetto al valore della B“, conclude Rampulla, “seguirò la gara, il cuore dice naturalmente Cremonese però, col tempo, ho iniziato a preferire il bel calcio al tifo“.
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