Home Benevento Attualità Benevento Gli allevatori sanniti scendono in piazza: “Chiediamo rispetto e convocazione assemblea ARAC”

Gli allevatori sanniti scendono in piazza: “Chiediamo rispetto e convocazione assemblea ARAC”

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Benevento – Gli allevatori del settore zootecnico scendono in piazza. Stamani trenta allevatori con una delegazione di lavoratori delle province di Benevento, Avellino e Caserta hanno partecipato in piazzale Gramazio ad un presidio di protesta nei confronti della Regione Campania nei pressi degli Uffici decentrati provinciali per l’agricoltura.

Gli allevatori lamentano il fatto che l’ARAC, (Associazione Regionale Allevatori della Campania), commissariata da molti anni, non rappresenti i loro interessi e non svolga più alcun ruolo attivo.

Gli allevatori, che nel Sannio costituiscono una parte rilevante del ciclo produttivo locale in particolare con il marchio di qualità della Marchigiana, hanno affermato che la loro protesta andrà avanti fino a quando la Regione non avrà soddisfatto le loro richieste. “Perché mai la Regione Campania non risponde da anni alle nostre sollecitazioni circa una normalizzazione dei rapporti e delle attività istituzionali?” – questa la domanda che ha rivolto il portavoce degli allevatori sanniti,  Salvatore La Bella di San Giorgio la Molara, uno dei centri più importanti della Marchigiana italiana.

Il presidio di protesta ha sortito l’effetto dell’assicurazione da parte di un funzionario regionale che si è fatto carico di fare da interfaccia con la sede centrale regionale al fine di superare il conflitto, normalizzando la rappresentanza dell’ARAC.   

Queste le parole dell’allevatore: “Non abbiamo ricevuto  convocazioni sino ad oggi da parte dell’Arac. Noi siamo soci. Il problema è nazionale. L’assemblea deve essere convocata come da statuto. Se non saremo ascoltati, la nostra protesta è destinata a non fermarsi a Benevento. Vogliamo una presa di posizione formale sulla vicenda; e in assenza di una risposta esaustiva ci troveremo nella condizione di essere costretti a protestare portando gli animali sotto il palazzo regionale o sotto il Ministero delle Politiche Agricole”.

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