Benevento – Slitta al prossimo anno il prosieguo del processo “Più Europa”. Udienza rinviata al 12 febbraio a causa dello sciopero proclamato dall’Unione delle Camere Penali, dato il malcontento de avvocati penalisti rispetto alla prosecuzione del progetto di riforma della giustizia in tema di prescrizione.
Il processo di cui parliamo è quello collegato a una vicenda che scosse Palazzo Mosti a fine giugno del 2016 quando imprenditori e dirigenti comunali vennero arrestati, dopo l’inchiesta del procuratore Giovanni Conzo e del sostituto procuratore Nicoletta Giammarino, su presunte tangenti relative a diversi appalti legati al progetto Più Europa: il ponte ciclopedonale di Santa Maria degli Angeli, quello di Torre della Catena, la riqualificazione del Ponte sul fiume Sabato e la costruzione di un terminal per gli autobus in città.
Undici gli imputati di questo processo (in cui il Comune di Benevento si è costituito parte civile con l’avvocato Porcelli) accusati a vario titolo dei reati di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta; tra questi l’ex dirigente comunale Angelo Mancini la cui presunta condotta illecita fece scalpore a causa della modalità secondo cui, attraverso una speciale microtelecamera, avrebbe letto il contenuto delle offerte delle altre ditte, inducendo membri della commissione ad attribuire a un’impresa prescelta un punteggio tecnico più alto.
Con Mancini sono imputati: Guido Mastantuono,, Carmine Iannella, Antonio D’Addona, Pellegrino Parrella, Pietro Ciardiello, Mario Siciliano, Angelo Pilla, Giuseppe Pancione, Fioravante Carapella e Angelo Collarile. Gli ultimi due chiesero il patteggiamento, vista la collaborazione nell’inchiesta, respinto a settembre dal Pm.
Si torna in aula, dinanzi al collegio diretto dal giudice Simonetta Rotili, il 12 febbraio, quando compariranno in aula i primi due testimoni del Pm Assunta Tillo: il capitano Pappalardo e il maresciallo Panella.