Benevento – E’ ufficiale, anche il Sannio accetta la sfida e aderisce a Potere al Popolo. Realtà associative, movimenti sociali, politici e culturali, finalmente uniti per proporre un’alternativa ai partiti tradizionali e affrontare con una lista unica le prossime elezioni di primavera. Formalizzata, dunque, durante l’assemblea di questo pomeriggio a Palazzo Paolo V, la decisione di creare anche nel Sannio la lista che “parte dal basso, dai territori, dai movimenti, dalle lotte di chi in questi anni di jobs act e diritti messi in svendita non si arrende, per dare parola a tanti giovani, precari, che per troppo tempo sono stati esclusi dalla politica istituzionale e adesso prendono parola”.
L’entusiasmo della sala è vivo nei presenti, vogliosi di mettere insieme le forze e le istanze radicali e territoriali e creare una base che possa anche andare oltre le elezioni del 4 marzo. Dall’assemblea è Nicola Gagliarde ad annunciare le prime 3 candidature ufficiali sannite: Raffaella De Vita, Pinuccio Fappiano e Cosimo Maio. Personaggi attivi in prima persona in città e in provincia su diversi temi. Dalla lotta per il diritto all’abitare, passando per la battaglia contro le speculazioni edilizie, il disastro ambientale e il diritto al lavoro e allo studio. Il Lap Asilo 31, l’Atletico Brigante, la Federazione del Sociale e tanti soggetti della sinistra antagonista riuniti in ‘Potere al Popolo’, rappresentato, questa sera, da Maurizio Coppola del centro sociale partenopeo Ex-Opg Je’ so’ Pazzo.
Diversi gli interventi dei partecipanti all’assemblea, moderata dal giornalista Michele Palmieri, che hanno aderito all’iniziativa, raccontando le esperienze di lotta di questi anni: “Da 7 anni combattiamo nel rione popolare per eccellenza di questa città, il Rione Libertà. Lo facciamo per mettere una toppa alla frammentazione sociale che porta all’isolamento e per capire le necessità e i bisogni delle persone che ci circondano, per risolvere il problema abitativo e affermare i diritti di chi in questi anni ha subito la gestione politica scellerata delle varie amministrazioni locali – così Alessandro Tucci del Movimento di Lotta per la Casa, che insiste – abbiamo accettato la sfida di Potere al Popolo perché unico soggetto che prova a dare risposte concrete partendo dal basso”.
Diritto all’abitare ma anche diritto all’accoglienza: “Basta parlare di soggetti minoritari e di cause perse. Noi dell’Atletico Brigante ci siamo perché Potere al Popolo ha nel suo programma, in tema di immigrazione, le nostre stesse idee e cioè il superamento della gestione emergenziale, militarizzata e “straordinaria” dell’accoglienza, proponendo, a partire dal modello SPRAR, centri di piccole dimensioni, gestite dal pubblico e che permettano a chi arriva percorsi autonomi di inserimento, abitativo, sociale, lavorativo, indipendentemente dal loro status giuridico”. Ernesto Razzano raccoglie la sfida perché la lista prova a “oltrepassare le divergenze e i dettagli politici tentando di raccontare il sociale e le lotte nel modo giusto, e cioè dai territori e dai bisogni delle persone, senza nessuna distinzione”.
Presenti anche rappresentanti della galassia studentesca: “Potere al Popolo è l’unica manifestazione concreta delle lotte sociali e l’unico modo per riconquistare un potere dal basso e restituire dignità alla scuola affinché questa possa essere nuovamente l’espressione di una società migliore, dotata di spirito critico”. Queste le parole di Rosalba Di Giacco del CAS a cui si collega lo studente universitario Alberto Lamparelli: “Questa è una lista differente dalle altre di sinistra perché anche nelle sue candidature non esprime scelte di opportunismo o di carrierismo politico ma prova solo a incoraggiare un percorso di giustizia sociale mettendo al centro i giovani che oggi vivono alienati, isolati e in preda ad una competizione perenne per emergere in una società che ci vuole tutti contro tutti, dove il senso di comunità si è perso”.
Sulla perdita degli spazi pubblici, di confronto e di comunità rincara la dose, nel suo intervento, Francesco Caruso: “Non esistono più spazi sociali e di confronto, la gente ci vede come marziani solo perché ci incontriamo e discutiamo. Questo deve essere un percorso politico e non solo elettorale. Il risultato del 4 marzo deve essere una variabile indipendente su cui non bisogna misurare il valore politico di Potere al Popolo. Il valore si misura sulla capacità di aggregazione delle piccole isole di umanità e lotta ancora vive nei territori. Le elezioni– prosegue Caruso– sono un momento in cui comunicare al mondo la nostra presenza e la natura costituente della lista e che non viviamo solo nei microcosmi. Mi fa piacere la scelta di Pinuccio Fappiano e Cosimo Maio perchè è paradigmatica per far comprendere che i candidati di questa lista non fanno promesse ma compiono azioni concrete sul territorio”.
Parlando di candidati è Pinuccio Fappiano, protagonista della lotta contro l’eolico selvaggio, a intervenire durante l’assemblea per spiegare le ragioni della sua adesione alla lista: “In questa provincia non si vive più, si sopravvive. E’ in atto un disegno delle lobby e delle multinazionali volto allo spopolamento delle periferie. E’ arrivato il momento di smetterla di combattere in modo frazionato e Potere al Popolo ci dà una possibilità di riunire le lotte. Auspicavo – conclude – qualcosa del genere che desse la concretezza di poter combattere seriamente sui temi ambientali, della sanità, dell’energia e dei trasporti, secondo le dinamiche dei movimenti e della lotta territoriale e contro le privatizzazioni”.
Ora la sfida, fattibile, sarà quella di raccogliere le 1000 firme necessarie per poter partecipare alle elezioni nel collegio Avellino/Benevento. L’altra, più complicata, sarà quella di trovare il consenso anche nel Sannio per poter aver un peso sullo scacchiere politico nazionale e continuare il percorso unitario anche dopo le elezioni.