Home Benevento “ColAssurd”, il popolo e la musica che ferma il tempo

“ColAssurd”, il popolo e la musica che ferma il tempo

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Benevento – Cristina abbraccia e bacia chi le fa i complimenti. Si è presa una piccola pausa dalla sua esibizione, ha gli occhi stanchi ma felici. Talmente felici che tra poco tornerà al microfono, con uno dei suoi tre organetti, ancora più forte e convinta. La musica popolare concepisce teatralità ma non ammette bugie. I sentimenti sono quelli veri, e Cristina Vetrone, una delle voci delle “Assurd”, non tarda a dimostrare di esserne invasa. La sua voce nel canto è struggente, violenta, penetrante, e si sposa come meglio non potrebbe con quelle di Lorella Monti ed Enza Prestia, che insieme a lei formano un terzetto tutto pepe, cuore e vitalità. Si sono esibite ieri sera al Chiostro di San Francesco, nell’ambito della seconda serata dei “Concerti della Bottega”, rassegna che le ha viste protagoniste con uno dei pilastri del canto popolare italiano, il maestro Marcello Colasurdo. Insieme, con la complicità di un piacevole gioco di parole, danno vita a quel nome, “ColAssurd”, che fa sorridere gli occhi alla lettura e li fa commuovere all’ascolto.

Il Chiostro si è colorato di rosso, di verde, di blu e di tradizione. La voce dei quattro artisti, i suoni dei loro strumenti e il ballo in cui si sono cimentati tanti dei presenti sono la testimonianza che la profondità di certi usi e costumi è ancora in grado di annientare i confini segnati dal tempo che passa. Il maestro Colasurdo, nato a Campobasso nel ’55, ha dedicato una vita a tutto questo. Al canto per la gente e con la gente; a frammenti che raccolgono vita vissuta, esperienze e ricordi non scalfiti dal trascorrere dei decenni e dunque delle epoche. Ha girato e animato tanti luoghi, ma ogni volta è come se fosse la prima: “L’emozione è sempre molto forte – ci confessa – e cantare qui, in questo luogo meraviglioso come il Chiostro di San Francesco, non fa altro che alimentare il sentimento”. Al resto hanno pensato la sua voce, le tammurriate, i suoni impermeabili a mode e congetture. 

Prima era stato Michele Roscica, l’uomo orchestra partenopeo, a suonare nei giardini del Chiostro attirando l’attenzione di grandi e piccini con la sua abilità nel suonare dieci strumenti per volta. Nel momento di confronto a cura di Melania Petriello, invece, insieme agli altri protagonisti della serata ha figurato anche lo scultore Mariano Goglia, autore di diverse opere ospitate dal Chiostro in questi giorni. Stasera spazio al Duo Sebastian alle ore 19.30 e a “Les Garçons de Belleville”, che si esibiranno alle 21 in una cornice ancora inebriata dalla solennità del canto popolare. 

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