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Rummo e Demm per costruire ponti di pasta, la nuova sfida dell’Unisannio

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Benevento –  Cari Lettori, voi lo mangereste un ponte?

Se è fatto con pasta buona, quella della del Pastificio “Rummo” di Benevento, certo che lo mangereste.

Anche al vostro cronista, a dire la verità, è venuta l’acquolina in bocca a vedere ingegneri nell’atto di costruire ponti non con il cemento armato o con travi in acciaio, ma proprio con la pasta che, di solito, si scola al dente (mi raccomando) per uno spaghetto al pomodoro o per una carbonara.

Proprio così. E’ quanto è andato in scena oggi all’Università degli Studi del Sannio, al Dipartimento di  di via delle Puglie, presso l’Aula Magna nella manifestazione denominata “Spaghetti bridge competition”.

Il Dipartimento Demm in via delle Puglie con la Facoltà Tecniche delle Costruzioni  ha voluto organizzare questa sfida che potremo definire goliardica.

Ora: sia chiaro. Non è che questi ingegneri sono stati colti sul fatto in pieno disturbo della personalità, combattuti tra la voglia di essere ingegnere e quello di essere chef stellato alla Cannavacciuolo.

A parte la voglia di una spaghettata che avrà preso qualcuno di loro, questa storia di voler costruire un ponte con la pasta alimentare (proprio fatta con la farina) fa parte di un serissimo progetto educativo, che ha un nome in latino ancora più serio: “Ludendo docere”, e cioé insegnare divertendo. 

In realtà, costruire un ponte non è una cosa semplice: c’è un problema di pesi e contrappesi e, in questo senso, non ha importanza il materiale usato.

Anche la pasta alimentare può reggersi in piedi nel vuoto, rispettando alcune regole: ma è ovvio che non è sopra il ponte di pasta può transitarci un Tir.

Magari con quel ponte una buona amatriciana la si può anche ricavare, ma al Demm di via delle Puglie con molta serietà e tanto impegno hanno voluto realizzare una struttura sospesa (magari, però, alla fine dell’esercitazione, a giornalisti tornati nelle loro redazioni, gli ingegneri la pasta del ponte l’avranno pure catapultata in una pentola di acqua bollente). Il tutto nell’ambito di un progetto scientifico che ha una sua tradizione ormai, essendo nato in Canada addirittura nel 1983. Oggi vi ha partecipato anche l’Università del Sannio, in collaborazione con l’Associazione Unig, e con il vanto della nostra produzione gastronomica, appunto il celebre Pastificio “Rummo”. Una struttura in materiale non convenzionale come la pasta alimentare comporta il rispetto di regole ingegneristiche e di calcoli numerici: ed è precisamente questo lo scopo dell’esperimento andato in scena al Demm. Gli spaghetti avevano una lunghezza massima di 60 centimetri e gli ingegneri-chef erano stati divisi in squadre che si sono sfidati in singolar tenzone ingegneristico-culinaria. Referente la docente di Tecniche delle Costruzioni, Mariarosaria Pecce. Sette gruppi si sono sfidati per premi anche in denaro messi a disposizione proprio da Rummo. Premiata l’estetica, il rapporto carico rottura e peso del prototipo.

    

          

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