Benevento – E’ successo già due volte. Quando uno (Pippo) va via, l’altro (Sinisa) arriva. I destini in panchina di Inzaghi e Mihajlovic hanno finito per incrociarsi in due circostanze nell’arco di pochi anni.
Era successo al Milan e la storia, seppur con caratteristiche diverse, si è ripetuta a Bologna. Quella panchina che oggi il serbo occupa saldamente dopo averla eredita proprio da SuperPippo il 28 gennaio 2019, in seguito alla sconfitta dei felsinei contro il Frosinone di Marco Baroni (corsi e ricorsi storici che si intrecciano). Un esonero in corsa per l’attuale tecnico del Benevento che lasciò il Dall’Ara con un magro bottino: 14 punti in 21 giornate e due sole vittorie all’attivo.
Rammarico e delusione che si sono trasformati in voglia di rivalsa, accettando di fare un passo indietro ripartendo dalla serie B e dal Benevento. E con i giallorossi si è guadagnato il diritto di disputare la A e di affrontare per la prima volta il suo passato. Non cova rancore Pippo, lo ha ammesso dopo la vittoria con la Sampdoria ma una piccola rivincita proverà a prendersela lo stesso.
L’occasione arriverà domenica, quando di fronte si ritroverà per la terza volta da allenatore Mihajlovic. Non sono mai riusciti a superarsi nella stagione 2014/15, l’ultima di Inzaghi alla guida del Diavolo prima di cedere il posto proprio a Sinisa, allora tecnico della Sampdoria. Uno a uno a San Siro e due a due al Ferraris, con i blucerchiati che si tolsero la soddisfazione di lasciarsi alle spalle il Milan al termine del campionato.
Adesso si ritrovano faccia a faccia, entrambi con tre punti dopo 180 minuti e nel confronto di domenica andranno a caccia di conferme e di certezze. Da un lato il Benevento, intenzionato a riscattarsi dopo la sconfitta dell’Inter e deciso a conquistare i primi punti tra le mura amiche. Dall’altro il Bologna, alla ricerca di continuità dopo la vittoria nel derby col Parma. In palio qualcosa di più di tre punti, nella sfida in cui torneranno a incrociarsi i destini di Pippo e Sinisa.