Benevento – L’attenzione social e mediatica nei confronti della XXXVIII edizione di Città Spettacolo sta toccando livelli elevatissimi. I contenuti satirici, goliardici e irriverenti fioccano. Dopo il contro festival di Savastano e la parodia dello spot di Giordano, targata Peppe Fonzo , arrivano gli sfottò della pagina Facebook calcistica, Mai Stati lì, che se la “prende” con il direttore artistico del Festival per lo spostamento dell’orario del primo match casalingo del Benevento in Serie A contro il Bologna ma soprattutto l’irriverente imitazione, ancora by Peppe Fonzo (nel video correlato), dell’assessore alla cultura Oberdan Picucci.
Abbiamo così sentito proprio Picucci, “vittima” della satira per chiudere il cerchio di una “pseudo” polemica che sta, secondo lo stesso assessore, animando positivamente il Festival ancor prima della sua partenza.
Assessore, le è piaciuta l’imitazione dell’attore e regista Peppe Fonzo?
“Che dire, fa parte del gioco. La parodia, la satira, la critica, sono sempre legittime in un paese democratico. Quando non si sfocia nell’insulto e nella volgarità mi sta bene anche la presa in giro, anche se mostra un lato comico di me quasi ridicolizzante. Io dico: basta che ne se parli. Commenti, parodie sullo spot, sul programma e sul sottoscritto fanno pensare che abbiamo risvegliato questa manifestazione ormai sopita da tempo. Mi è piaciuto il gol di Ceravolo sul Subbuteo; il Benevento è una mia passione, magari quel gol ci porta fortuna. Tornando seri, penso che sia importante la convinzione del nostro assessorato su cosa abbiamo in mente di fare e poi l’apprezzamento dei tanti a fronte dei pochi che ci irridono. La gente ci fa già i complimenti perché si sente di nuovo protagonista rispetto alle passate edizioni.
Non crede che ci sia poco teatro? Secondo lei è una Città Spettacolo degna di questo nome?
C’è il teatro anche quest’anno. Il cartellone non è stato svuotato assolutamente del teatro. E certo che è una Città Spettacolo degna di questo nome anzi, io ritengo che la rassegna sia di qualità. Poi i giudizi definitivi si daranno a fine manifestazione. Continueremo a muoverci su questa scia e cioè renderemo fruibile ad una larghissima parte di spettatori questo Festival. Si possono muovere le critiche ma è palese il fatto che intercettiamo tantissime persone anche al di fuori delle mura cittadine.
Non crede che spendere 70mila euro per Renzo Arbore sia un po’ esagerato?
I grandi personaggi hanno un costo, un fuoriclasse vale. E’ come quando si cerca di prendere un grande calciatore; da tifosi lo vogliamo ma costa. Se porti il nome importante è nella logica del mercato pagarlo una determinata cifra. Tra l’altro già mi chiedono, anche da fuori Benevento, quando inizia la vendita dei biglietti per l’artista Renzo Arbore.
Ma è vero che non sopporta gli intellettuali?
Con grande umiltà torno a ripetere che non vengo dal mondo della cultura e che non sono un intellettuale. Ma non è vero che non li sopporto; gli intellettuali con le loro competenze contribuiscono alla crescita culturale della città ma mi arrabbio quando leggo di persone che si spacciano per intellettuali giudicando senza averne le competenze. Io gli intellettuali li rispetto, anche se spesso non condivido il loro pensiero.
Non si offende quando la chiamano assessore all’intrattenimento?
Chi mi chiama assessore all’intrattenimento ha dimenticato che questa amministrazione ha rinnovato il Premio Strega, proponendo la nuova location all’Arco di Traiano e creando dibattito culturale. Il Rigoletto, la lirica sono cultura e non intrattenimento. Il BCT è cultura, i concerti sono cultura, Renzo Arbore è cultura. Bisogna pensare a tutti, proponendo appuntamenti variegati. Di tutto e di più. Questo festival ormai non veniva nemmeno percepito dall’opinione pubblica.
E il Festival di Savastano? Ha visto il programma? Le è piaciuto?
Si, beh. Ottima satira