Parla Pecchia: una confessione a sorpresa su Benevento e tante certezze

Verona?s head coach Fabio Pecchia and Fiorentina's head coach Stefano Pioli during the Italian Serie A soccer match Hellas Verona Football Club vs ACF Fiorentina at Bentegodi stadium in VERONA, Italy, 19 agosto 2017. ANSA/Emanuele Pennacchio
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Verona – A due giorni dal match con il Benevento il volto di Pecchia è rilassato. L’allenatore dell’Hellas non bada alla pretattica e risponde con trasparenza a tutte le domande dei giornalisti veronesi dando indicazioni su infortuni, condizione e- in qualche caso – anche scelte di formazione in vista del match con i sanniti. Tra le tante confidenze anche quella sulla gara di Benevento risalente alla scorsa stagione quando la sua squadra perse 2-0 ma giocò in dieci per circa 80 minuti: “E’ stata la miglior partita giocata dal mio Verona”, ha detto il tecnico scaligero a chi lo ha incalzato. Tanti dubbi fugati, dunque, ora non resta che attendere il fischio d’inizio in programma al Bentegodi lunedì alle ore 20.45.

Attesa – “Sono stati giorni lunghi, è stato un po’ uno svantaggio non riprendere subito ma per altri è stata una cosa positiva perché abbiamo avuto modo di recuperare alcuni giocatori”.

Ultimo turno – “La gara di Torino mi è piaciuta fin dall’inizio. Fino ai primi 20 minuti abbiamo avuto occasioni importanti da rete. Poi siamo andati all’intervallo sotto di due gol immeritatamente. La parte finale è stata certamente la più interessante”.

Posticipo – “La gara con il Benevento è una gara come le altre, vale tre punti e i punti sono importanti per la salvezza. Giochiamo contro una squadra già affrontata lo scorso anno, sarebbe una vittoria importante. Non sentiamo di avere l’obbligo di vincere, ma abbiamo voglia di vincere. Non abbiamo mai vinto, giochiamo in casa, bisogna avere voglia di ottenere tre punti”.

Scelte – “Anche dietro poche volte ho dato continuità nelle scelte, non per scelta mia ma anche a causa della condizione fisica. Davanti abbiamo perso cerci per un mese e quando manca un elemento così non è facile mantenere lo stesso assetto. Per questo ho deciso di cambiare anche modulo”.

Inizio – “Speravo in un avvio diverso, il calendario è stato un ostacolo oltre alle difficoltà ormai note della categoria. Ora recuperiamo elementi e al di là della squalifica di Zuculini e l’infortunio di Ferrari non abbiamo assenti. Anche Caceres è tornato in buone condizioni dalla Nazionale”.

Statistiche – “A Benevento dicono che bisogna vincere a Verona, noi diciamo che abbiamo bisogno di vittorie. E’ il gioco delle parti ma la verità è che il Benevento è una squadra viva, comunque in salute. I numeri contano fino a un certo punto, perché le statistiche possono cambiare di volta in volta. Conta la condizione della squadra e il Benevento è una squadra vivace”.

Precedenti – “A Benevento lo scorso anno disputammo la gara più bella della  gestione. Giocammo in dieci per gran parte del match, perdemmo due a zero, ma non sembrava fossimo in inferiorità numerica. Anche al ritorno fu una bella partita giocata bene da entrambe le squadre”.

Fares – “Sta facendo bene, è un giocatore di grande importanza per il club e la convocazione in nazionale lo conferma. E’ un patrimonio dell’Hellas, sarà sicuramente della partita”.

Cerci – “Ci sono stati degli intoppi fisici per lui che hanno rallentato la sua crescita ma anche a Torino ho visto grande attenzione e concentrazione da parte sua. Le giocate arriveranno e permetteranno al Verona di fare la differenza”.

Ballottaggio – “Stanno bene sia Fossati che Buchel, quindi sono contento per entrambi. Chi dei due scenderà in campo farà una grandissima prestazione. Entrambi sono in grado di tenere bene gli equilibri”.

Campionato – “Al di là della prima fascia, che reputo giochi un campionato a parte, la zona di clasifca che ci vede coinvolti ha indotetante squadre agguerrite. Ma in questo momento è troppo presto per fare valutazioni perché in quella fetta di squadre ci rientrano un po’ tutti. La differenza la faranno l’unità di intenti tra allenatori e dirigenze e la mentalità di gioco”.

Differenze – “Non si tratta di snaturarsi rispetto alla B, ma di adeguarsi a chi si ha davanti. Da parte mia la voglia è mettere l’identità prima di tutto, ma è chiaro che farlo lo scorso anno aveva un senso e farlo quest’anno ne ha un altro perché gli avversari sono diversi e sono loro che ti costringono ad adattarti e immagino che anche Baroni la pensi così”.

Herteaux e Zaccagni – “Sono a disposizione anche se patiscono piccoli acciacchi. Sono con il gruppo e li considero a disposizione a tutti gli effetti”.

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