Benevento – Lo scorso anno la Regione Campania ha deciso di istituire l’IPIC, l’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano. Un prestigioso catalogo dove vengono valutate, da una commissione di esperti, le pratiche tradizionali connesse alle conoscenze, ai saper fare della comunità campana, così come definite dalla Convenzione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del 17 ottobre 2003, ratificata dall’Italia con legge n°167/2007.
Con “patrimonio culturale immateriale” si definiscono, quindi, prassi, pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze, gli usi sociali, i riti e momenti festivi collettivi, anche di carattere religioso, oppure strumenti, oggetti, manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi. Tutto ciò che le comunità riconoscono come parte del patrimonio culturale campano, da trasmettere di generazione in generazione. Creatori di senso d’identità, di comunità e di continuità, promotori, al contempo di rispetto per la diversità culturale e la creatività umana.
I soggetti richiedenti l’iscrizione di un elemento culturale nell’IPIC devono dimostrare la storicità dell’elemento culturale, la cui pratica deve essere attestata almeno nei 50 anni precedenti la richiesta di iscrizione, la persistenza di valori sociali e significati culturali correlati al valore identitario dell’elemento culturale, la persistenza di momenti di trasmissione formale e informale, il coinvolgimento delle giovani generazioni, il rispetto della parità di genere nell’accesso all’elemento culturale e la partecipazione attiva della comunità di riferimento nella messa in atto di azioni di salvaguardia e valorizzazione dell’elemento culturale.
Ieri l’inserimento di 49 comuni, enti e associazioni che al 31 dicembre 2018 hanno inoltrato e visto accettata la domanda di inserimento.
Per il Sannio entrano:
“l’Infiorata“ del Comune di Cusano Mutri;
la “Festa dei carri artistici del grano” in onore della Madonna del Carmine del Comune S.Marco dei Cavoti;
il “Carnevale della Scardone” del Comune di Pietrelcina;
la “Festa del Grano”, del Comune Foglianise;
la “Ceramica artistica di Cerreto Sannita e San Lorenzello”;
“I riti settennali di penitenza in onore della Vergine Assunta” del Comune di Guardia Sanframondi.
E infine, la “Mait(e)nat(e) – Serenata nominativa” del Comune di Ponte.