Benevento – Il Presidente della Provincia, Antonio Di Maria, ha presentato stamani al Comitato di Quartiere Pantano il progetto d’intervento sul fiume Calore, finalizzato alla messa in sicurezza della contrada, spesso colpita da esondazioni del fiume. La presentazione del programma d’intervento è avvenuta in Sala Consiglio alla presenza della Presidente del Comitato di Quartiere, Rita Velardi, accompagnata da una delegazione dello stesso e Giovanni Picone, coordinatore Provinciale del Club degli Amici della Terra Benevento.
Erano pure presenti il Sindaco di Benevento, Clemente Mastella, e, per la Provincia, il Direttore Generale, Nicola Boccalone, il Dirigente Tecnico Angelo Carmine Giordano, il Responsabile degli interventi sui corsi d’acqua, Gennaro Fusco, e il capo staff Renato Parente. Il Presidente Di Maria ha ricordato che, come aveva detto in occasioni di precedenti riunioni con il Comitato, quella che si presenta oggi, a cinque anni di distanza dall’alluvione, vuole essere una prima risposta dell’Ente Provincia ad un problema atavico del capoluogo.
L’importo dell’intervento è pari ad 1,5 milioni di Euro, ha spiegato Di Maria, ma lo stesso si inserisce nel contesto di un più ampio programma d’’intervento pari a circa 10 milioni di Euro, in corso di perfezionamento. Il Presidente ha poi aggiunto di aver accolto altre sollecitazioni provenienti dal Comitato di Pantano per interventi più limitati dal punto di vista finanziario. Il primo inquilino della Rocca, ha dunque ricordato che altri interventi sono in programma per l’area di Ponticelli, altro delicato punto di passaggio del fiume Calore nella Città capoluogo, che sarà realizzato entro la fine dell’anno in corso.
Più generale, ha proseguito Di Maria, abbiamo avviato un programma ambizioso per la risoluzione della manutenzione complessiva dei corsi d’acqua: “La pulizia dei fiumi è sempre ben presente alla nostra attenzione”, ha dichiarato prima di lasciare la parola al Sindaco Mastella che ha sottolineato come il progetto per la salvaguardia dell’area di Pantano sia stato predisposto dalla provincia nel rispetto dei tempi e che lo stesso appare congruo rispetto alle esigenze prospettate dai cittadini. Il primo cittadino ha auspicato che la Provincia voglia dare corso ad ulteriori interventi anche in altri settori a favore del capoluogo.
Ha preso quindi la parola il Responsabile del programma d’interventi Gennaro Fusco che ha sottolineato come la Provincia abbia approntato un programma di massima per la salvaguardia dei fiumi che nella sua complessità mobilita 24 milioni di Euro a partire dalla città di Benevento fino ad Amorosi ovvero fino alla confluenza del calore nel Volturno.
“In tale programma – ha aggiunto Fusco – abbiamo avviato un frazionamento delle opere necessarie cominciando dalla parte del Calore, nel territorio di Benevento, con particolare riferimento alla contrada Pantano“. Fusco ha anche ricordato che alcuni interventi per la parte più abitata verranno portati a termine dal Comune capoluogo, mentre la Provincia si occupa della zona meno abitata, compresa quella attraversata dal torrente Serretelle.
Di fatto si è pensato a realizzare una arginatura per proteggere tutte le attività commerciali, produttive e le stesse abitazioni di Pantano. Il programma mobilita risorse pari a 10 milioni di Euro. “Oggi, tuttavia – ha precisato Fusco – presentiamo una sezione stralcio del programma, avendo a disposizione un finanziamento di 1,5 milioni di Euro: questo stralcio lo si realizza con le risorse che vengono da economie di gestione dei fondi messi a disposizione per il disastro dell’alluvione del 2015 secondo gli accordi stretti con il Genio Civile del capoluogo”.
I fondi saranno impiegati per risolvere le criticità maggiori di contrada Pantano che hanno creato peraltro più danni nel corso degli anni: “Abbiamo suddiviso gli interventi in tre punti, quindi in un’ansa che è la più grande ed acuta del fiume nei pressi della Stazione ferroviaria; pensiamo alla confluenza del Sabato nel Calore, e infine interveniamo sul torrente Serretelle – ha proseguito Fusco – Non pensiamo a lavori con il cemento armato, ma invece all’ingegneria naturalistica al fine di contenere l’energia cineteca dell’acqua. Con una serie di gabbioni e scogliere di tre o quattro metri, dunque senza grande impatto ambientale, riteniamo di aver individuato la soluzione più idonea per gli interventi di carattere generale e comunque immediata per difendersi soprattutto dalle bombe d’acqua. L’area è normalmente ed inevitabilmente alluvionale, ma con un argine ad adeguata distanza dall’alveo potrà risolvere il problema dell’alluvione, malauguratamente esso dovesse riproporsi. Nel giro di breve tempo pensiamo anni non vi saranno più criticità per le bombe d’acqua, mentre per gli alluvioni nel corso dei prossimi due anni riusciremo a svolgere un’azione efficace. Prevediamo che la validazione del programma da parte del Genio Civile avverrà nei prossimi giorni, così come per la gara mentre i lavori in sé in cinque mesi potranno essere completati. Per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente noi ci sentiremo con le Associazioni ambientali per contemperare le giuste esigenze diverse”, ha concluso Fusco.