Reggio Emilia – Il Sassuolo batte il Benevento e si porta momentaneamente al secondo posto in classifica. Le pagelle dei neroverdi:
Consigli 8: Almeno tre miracoli a sbarrare la strada ai giallorossi. Nel finale si supera su Lapadula, Insigne, Caprari e Improta. Chapeau.
Toljan 5: Una buona chiusura sulla conclusione di Caprari nel primo tempo, ma poco altro. Nullo in fase di spinta, in difficoltà nel ripiegare. (12’st Ayhan 6: Rinforza la linea maginot nel convulso finale).
Marlon 7: Tiene alta la guardia soprattutto nei minuti conclusivi, quando si oppone in ogni modo a conclusioni provenienti da ogni dove.
Ferrari 7: All’occorrenza ruvido, ma utilissimo alla causa in una gara più difficile del previsto per il Sassuolo. Bene soprattutto nel gioco aereo.
Kyriakopoulos 6: La fascia sinistra non è fluida come vorrebbe De Zerbi perché la sua intesa con Haraslin non spicca. Arriva anche al tiro ma spara alto (38’st Rogerio: s.v.)
Bourabia 6: Nella ripresa di molto il suo raggio d’azione trasformandosi in difensore aggiunto. Bene in fase di rottura nel primo tempo.
Lopez 6: Prezioso nel tenere palla, è praticamente l’unico che ci riesce con una certa frequenza. (11’st Raspadori 5,5: Tutta la sua squadra dietro la linea della palla, così per un attaccante è durissima).
Locatelli 5,5: Si inserisce raramente e non trova mai l’imbucata giusta. Nell’ultima mezz’ora infoltisce i ranghi difensivi.
Berardi 6: Il rigore del successo e niente più. Anzi, rischia grosso nella ripresa spingendo gratuitamente Dabo in piena area. Graziato. (42’st Muldur: s.v.)
Djuricic 5: Non brilla da punta centrale, il suo sacrificio si stampa sui colossi giallorossi. (11’st Boga 5,5: Un paio di discese degne di nota, poi bada soprattutto a non lasciare varchi).
Haraslin 4,5: Il rigore nasce da un suo cross, ma che ingenuità quel rosso. Esagera nell’atto di contrastare Letizia, espulsione giusta.
De Zerbi 6: Squadra poco brillante ma solida, il tiki-taka va in soffitta un po’ per necessità e un po’ per meriti di un avversario che sa quello che vuole. La dea bendata gli sorride.