Le pagelle: Costa non c’è e i portieri pasticciano, bene Guilherme

Benevento's Andrea Costa in action during the Italian Serie A soccer match Benevento Calcio vs FC Inter at Ciro Vigorito stadium in Benevento, Italy, 01 October 2017. ANSA/MARIO TADDEO
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Roma – All’Olimpico finisce 6-2 una sfida iniziata male e finita peggio per il Benevento che resta fermo a dieci punti dopo 29 gare di campionato. Abbiamo provato ad analizzare la prestazione dei giallorossi scesi in campo all’Olimpico contro la Lazio.

Puggioni 4: Quando vede Immobile involarsi tutto solo verso la sua porta agisce d’istinto e prova a murare il suo pallonetto con un’uscita avventata. Calvarese estrae il rosso: la sua partita finisce dopo meno di dieci minuti.

Djimsiti 5,5: Si perde Immobile nell’azione del primo gol, quando l’attaccante gli sfugge sul perfetto assist di Felipe Anderson. Spinge Nani procurando il rigore del 6-2, punizione eccessiva per il Benevento.  Al di là di questi episodi non sfigura, ma l’onda d’urto della Lazio travolge anche lui.

Costa 4: Il peggiore dei giallorossi senza tema di smentita. C’è il suo zampino su quasi tutti gli episodi decisivi del match in chiave biancoceleste. Sale sempre in ritardo facendo inceppare gli ingranaggi del fuorigioco come in occasione dell’azione che porta al rosso di Puggioni, sbaglia sulla rete di Caicedo e si perde De Vrij sul 3-2. Pomeriggio da archiviare in fretta. Ammonito, salterà la prossima gara con il Verona.

Tosca 5,5: Inizia da terzo di difesa nel 3-4-2-1 ma a metà primo tempo De Zerbi lo dirotta nel ruolo di terzino sinistro nel reinventato 4-4-1. Non se la cava male prima su Marusic e poi su Felipe Anderson.

Lombardi 6: Oltre alla corsa stavolta ci mette qualcosa in più. Non ha voglia di sfigurare nello scenario dell’Olimpico e sfiora il gol dopo soli due minuti. Perfetta la sua incursione in occasione del gol di Guilherme, quando conquista il fondo e offre un cioccolatino al brasiliano.

Cataldi 6: La punizione del momentaneo 1-1 è una perla. L’inferiorità numerica lo limita all’ordinaria amministrazione al fianco di Sandro, ma la fase di interdizione non gli riesce male.

Sandro 5: Non è il solito e si vede. Inizia sbagliando gli appoggi più semplici e carbura man mano con il passare dei minuti senza dispensare giocate come da abitudine. Luis Alberto è un cliente scomodo e lo costringe al giallo a dieci minuti dal termine.

Letizia 5: Spinge poco sull’acceleratore e lascia poche tracce all’interno di una partita che lo ha visto agire prima da esterno alto e poi da terzino prima di uscire all’ora esatta di uscire dal campo. (20’st Venuti 5,5: Quando entra la gara sta per prendere la piega decisiva, difficile da valutare).

Guilherme 6,5: De Zerbi lo schiera in un ruolo in cui può effettivamente fare male, alle spalle di Iemmello, ma le mansioni cambiano dopo soli dieci minuti. Con l’uscita di scena dell’ex Sassuolo è proprio lui a fare la punta districandosi bene e mantenendo egregiamente da solo il peso dell’attacco per almeno 70 minuti nei quali trova anche la gioia personale. L’Olimpico gli porta bene: qui aveva già fatto gol alla Roma.

Djuricic 6: Le sue incursioni sono spesso temibili e quando cambia passo la Lazio va sempre in apprensione sulla trequarti difensiva. Partecipa all’azione del momentaneo 2-1, perde forse qualche pallone di troppo in uscita ma ne gioca diversi con lucidità e impegna Strakosha al 20′ con un bel destro da fuori. (28’st Del Pinto sv: Entra a partita già chiusa) 

Iemmello s.v.: La sua partita dura soli dieci minuti. Dopo l’espulsione di Puggioni è lui a lasciare il posto a Brignoli. (10′ pt Brignoli 5: Subisce sei reti in un sabato che non avrebbe dovuto neanche vederlo protagonista. A dispetto del risultato compie diverse ottime uscite evitando guai peggiori. Tuttavia pesa come un macigno il rinvio regalato ad Immobile in occasione del 4-2, episodio che in pratica chiude la partita definitivamente).

De Zerbi 6: La squadra se la gioca per oltre un’ora nonostante gli episodi negativi (che non pancano mai) e un’inferiorità numerica precoice che pregiudica il piano partita. Nonostante questo il Benevento spaventa la Lazio prima di soccombere. Ingeneroso il risultato finale che non rende giustizia alla prestazione.

 

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