Benevento – Il canto beneventano, patrimonio sonoro liturgico della chiesa cattolica nato sotto il dominio longobardo nel VII secolo, continua a riscuotere un grande successo anche al di fuori dei confini cittadini grazie al coro dell’associazione culturale internazionale Orbisophia di Benevento.
Nelle scorse settimane, infatti, la Basilica di Santa Chiara e la chiesa di Santa Maria degli Angeli di Assisi hanno ospitato la Schola Cantorum. L’esibizione ha visto 8 voci cantare all’unisono, creando un effetto magico, in perfetta sintonia con l’atmosfera della Santa Messa. Due luoghi di grande carica spirituale che hanno spronato ed emozionato molto le cantore che, con entusiasmo e tanta passione per il canto e la musica, continuano a mantenere viva una tradizione che ormai era quasi andata perduta.
Una due giorni di grande impatto emotivo, dunque, per il coro guidato dalla direttrice e presidente dell’associazione sannita, Tetyana Shyshnyak, che ha infatti voluto sottolineare quanto la musica sia capace di amalgamare, unire, integrare e soprattutto arricchire gli animi di ognuno. “E’ stato bello portare il canto ad Assisi, un luogo magico, pieno di cultura e di fede. Pensavamo di non riuscire a reggere la carica emozionale. E’ stato un weekend intenso e molto gratificante per noi che ogni giorno cerchiamo di migliorarci con l’obiettivo di far conoscere sempre più il canto beneventano”.
“Abbiamo ricevuto tanti complimenti – ha precisato Tetyana – sia dai frati francescani nella Basilica di Santa Chiara, sia da Padre Matteo Ferraldeschi a Santa Maria degli Angeli per il nostro impegno e per l’emozione che siamo state capaci di trasmettere”. Apprezzamenti di stima che hanno permesso alla cantore di acquisire ancor più consapevolezza, coraggio e fiducia in se’ stesse e nel gruppo.
Ad accompagnare il coro in questo viaggio anche il Maestro Gioacchino Zarrelli, docente di canto del Conservatorio di Musica ‘Nicola Sala’ di Benevento, da sempre al fianco della Schola Cantorum: “In città ci sono stati tanti tentativi di riportare alla luce il canto beneventano, ma nessuno, come le voci dell’associazione Orbisophia, ha mai letto la notazione neumatica. Questo è molto importante e poi cantano con una impostazione corretta – ha precisato il Maestro -. Non posso che complimentarmi con loro, sono delle persone straordinarie che stanno facendo un lavoro importantissimo e di tutto rispetto”.
“Una esperienza formativa – ha concluso la presidente Shyshnyak – che, si spera, sia solo la prima di una lunga serie”. E infine l’appello: “Siamo sempre alla ricerca di nuove voci che possano accrescere il numero delle cantore”. Un invito aperto a tutti i cittadini beneventani e non solo, che a qualsiasi età possono avvicinarsi a questo meraviglioso e gratificante modo di mettersi a servizio volontario della comunità.