Omicidio Matarazzo, Nasta si difende: “Ero in un negozio ad Acerra”

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Frasso Telesino (Bn) – Arrivano novità sull’indagine relativa all’omicidio di Giuseppe Matarazzo, il pastore 45enne freddato da distanza ravvicinata, con due colpi di pistola alla parte sinistra del torace, di cui uno letale al cuore, il 19 luglio del 2018 a Frasso Telesino.

Nel corso delle indagini sono state eseguite due ordinanze di custodia cautelare in carcere dai Carabinieri del Comando provinciale di Benevento nei confronti di Giuseppe Massaro, un 55enne di Sant’Agata de’ Goti e di Generoso Nasta, 30enne di San Felice a Cancello confermate anche dal Tribunale del Riesame di Napoli. Il primo avrebbe fornito al killer l’auto di sua proprietà e una pistola 3,57 magnum legalmente detenuta per compiere l’omicidio, mentre il secondo avrebbe condotto l’auto con a bordo l’esecutore materiale dell’omicidio, ancora a piede libero.

Stamani si è svolto l’interrogatorio di Generoso Nasta indicato come la persona che sarebbe stata alla guida dell’auto che avrebbe poi condotto il killer da Matarazzo. Nasta ha parlato davanti al PM Francesco Sansobrino nel carcere di Benevento, facendo alcuni nominativi che secondo lui potrebbero essere coinvolti nella vicenda. Tra questi una persona che, ha dichiarato Nasta: “mi somiglia moltissimo e frequenta spesso Massaro“. Il 30enne di San Felice a Cancello ha proseguito l’interrogatorio dicendo di aver ricordato che alle 19:30 di quella sera si trovava in un negozio di Acerra, nel napoletano, dotato di telecamere di cui ha chiesto l’acquisizione delle immagini. Ora toccherà alla Procura di Benevento e ai Carabinieri che indagano sull’omicidio decidere se approfondire la questione dopo le dichiarazioni del Nasta. Secondo l’avvocato Orlando Sgambati, legale del 30enne casertano, potrebbe aprirsi qualche spiraglio per rivedere la posizione del suo assistito che intanto resta in carcere. 
 
 
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