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Mister Mercuri si tiene il suo Pago Veiano: “Annata sfortunata, voglio restare su questa panchina”

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Arcangelo Mercuri quella maglia a scacchi l’ha tatuata sulla pelle. Primo tifoso, poi giocatore, ora allenatore. La panchina del Pago Veiano quest’anno è stata la sua seconda dimora, l’annata vissuta è stata ricca di eventi, momenti difficili ma anche soddisfazioni importanti. Per i pavoni l’anno sportivo che sta andando in soffitta si concluderà quasi sicuramente con il mancato raggiungimento degli spareggi post season. 

“E’ stato un campionato troppo altalenante il nostro – ha esordito mister Mercuri – non abbiamo dato continuità ai risultati, quasi mai siamo riusciti a piazzare un filotto. A dicembre, ad esempio, abbiamo prima infilato tre ko di fila, poi abbiamo vinto sul campo della capolista Tufara Valle. Ci è mancato anche il fortino casalingo, sul nostro campo non abbiamo imposto la legge dell’Ospedale lasciando tanti punti per strada contro avversari certamente abbordabili”. 

Ora ci sono tre gare da onorare e potreste essere arbitri del finale di campionato.
“Onoreremo il campionato fino all’ultima giornata, come abbiamo sempre fatto. Sappiamo che le gare con San Leucio e Tufara Valle sono decisive per le loro sorti ma noi vogliamo rispettare la società ed il nostro pubblico, sempre molto caloroso. Il campionato in vetta è stato molto equilibrato, sono state almeno sette le squadre che hanno battagliato e tra queste vedo favorito proprio il Tufara Valle, squadra compatta e forte tecnicamente, una bella sorpresa che non tutti si aspettavano. Per i play-off vedo il Circello favorita, San Giorgio del Sannio e San Leucio si giocano il quinto posto ma devono stare attenti a non accumulare dieci punti di scarto dalla seconda in classifica”.

Proprio sul campo di San Martino Valle Caudina contro il Tufara la più bella impresa stagionale. 
“Direi proprio di sì, al Pignatelli abbiamo vinto una grande partita giocando di gruppo, compatti ed affamati. Avevamo delle assenze ma non se ne accorse nessuno, sono quelle gare che giochi con l’approccio giusto e porti quasi sempre il risultato a casa”.

Dopo l’Atletico Brigante, è arrivata finalmente la panchina del Pago Veiano: è solo l’inizio?
“Sono stato per due anni l’allenatore dell’Atletico Brigante – ha proseguito Mercuri – poi ho accompagnato mister Martino a Pago Veiano prima di avere la fiducia della società che mi ha consentito di realizzare un sogno: allenare la squadra del mio paese. Di sicuro un’esperienza bellissima ma piena di insidie, rapportarti con amici non è facile ma credo di aver fatto un buon lavoro. Quei colori sono la mia seconda pelle, mi auguro di restare qui per tanti altri anni”.

Martino, Forgione, Mercuri, Giordano: allenatori giovani che in quella zona stanno crescendo tanto. E davvero l’ambiente giusto per lavorare quello della zona prefortorina?
“Martino e Forgione non sono più allenatori emergenti ma realtà del nostro calcio perchè hanno già dimostrato il loro valore. Con Gaetano ho lavorato ed è un tecnico preparatissimo, meriterebbe altre categorie. Mino ha vinto campionati e lavora benissimo con i ragazzi, ha già tanta esperienza nonostante la giovane età. Giordano è preparato e ci mette tanta passione, allenare nel Fortore non è affatto semplice, qui i ragazzi che hanno voglia di fare sacrifici sono sempre di meno e le società che investono nel calcio sono in netto calo ma certamente è una zona del Sannio dove si potrebbero fare cose importanti”.

 

 

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