Da Milano a Cacciano: il viaggio di “U Milanese” nel romanzo di Caserta

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Cautano (Bn) –  Il romanzo d’esordio dello scrittore Antonio Caserta: ‘U Milanese, “Edizioni 2000diciassette”, si presenta come un lungo viaggio da Milano a Cacciano, nel cuore del Sannio. Il rimpianto del protagonista, emigrato fanciullo a Milano, per i luoghi della sua primissima infanzia lo inducono a tornare al suo paese natio, innescando un conflitto interiore che ha il sapore malinconico del ricordo e della disillusione.

Il suo ritorno scatena l’eterna questione meridionale, che viene trattata a: “padrone e sotto”, negli angusti recinti di un bar di periferia. L’autore rivela una potenza letteraria paragonabile alla Beat Generetion, attraverso sequenze disadorne, ma incisive. Spazi, tempi e luoghi avanzano all’unisono, attraverso immagini forti, espresse in un lessico disadorno. L’ autenticità dei personaggi, che l’autore “dipinge” alla maniera del Verga, del De Roberto, di Flaubert, tocca l’apice della potenza nei dialoghi secchi e incisivi.

Il Sannio come nessuno lo ha mai raccontato, attraverso una lente Letteraria “naturalista” ed antropologicamente spietata. Uomini e anime si avvicendano, rivelandosi, costumi e filosofie ancestrali, senza che manchino spazi sentimentali, emozioni ruvide, ma potenti, erotismo misto a delicatezza, scorribande e rombi eccessivi, ma mai volgari. Anche il fenomeno dell’emigrazione viene rappresentato in un contesto vero, sanguigno, dove le primarie necessità diventano storie, e c’è poco spazio per le sovrastrutture ipocrite e buoniste. Un contesto dove tutti aiutano tutti, ma senza fronzoli retorici né impianti palcoscenici. “Al centro Damasco 11, di accoglienza migranti, per un buondì si poteva morire…”.

Il romanzo, di cui è prevista l’uscito il 30 marzo, sarà disponibile in tutti gli store nazionali. Un lavoro fortemente voluto dalla casa editrice “Edizioni 2000diciassette”, che da due anni propone incessantemente autori sanniti, nazionali ed internazionali, per lo sviluppo culturale in transito sia dal Sannio, che nel Sannio.

Si legge nella quarta di copertina, elaborata dalla Direttrice Editoriale Maria Pia Selvaggio: “Eviscerare, smontare, incasellare e interpretare il suo rigurgito di parole, la sua overdose di narrazione, quel filo sottile tra racconto e poesia, tra la devozione alla Terra natia e i ricordi di un Nord abbandonato per ritrovare se stesso. Un viaggio lungo come un pianto. Il ritorno. Il bar, la birra, gli amici di sempre, i giochi antichi, il cielo di Cacciano, con le stelle che brillano libere, la ferma volontà di tenersi alla larga dai conformismi. Pennellate sceniche dove non manca l’ironia, la malinconia, una vita di stenti, di speranze, di risate grasse, di valori autentici. Le spalle appoggiate ad un tronco, gli occhi socchiusi al cielo, le labbra bruciate da una sigaretta… Tra un rutto ed una lacrima”.

“‘U Milanese” è un tuffo nella letteratura Beat Generation, un’avanguardia sociologica e antropologica, una commistione tra cruda realtà e sentimenti. Antonio Caserta nasce nel 1975 a Benevento e fino ai vent’anni vive a Cacciano, piccolo paesino adagiato al centro della Valle Vitulanese. Terminati gli studi tecnici all’ITIS si trasferisce a Roma per studiare ed entra in un collegio dell’Opus Dei, dove rimane per due anni e inizia a comporre i suoi primi versi e racconti durante gli incontri clandestini con i suoi compagni di corso. Dopo l’esperienza nella capitale si trasferisce definitivamente a Faenza dove lavora come manager per una multinazionale nel settore medicale. Il suo lavoro gli consente di viaggiare in tutto il Mondo e la Romagna diventa la sua casa, lì impara ad apprezzare i motori, come chiamano da quelle parti le motociclette, il mare e i cappelletti e gli autentici e a volte irriverenti romagnoli. A Faenza frequenta un corso di scrittura creativa tenuto da Cristiano Cavina dove il suo sogno di scrivere prende forma e si concretizza. U’ milanese è il suo romanzo di esordio, frutto della sua passione di osservare e raccontare la gente, come spettatore e narratore allo stesso tempo delle vite che lo circondano.

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