Home Benevento Mercato, le idee di Vigorito per scalare le gerarchie

Mercato, le idee di Vigorito per scalare le gerarchie

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Benevento – Nessuna intenzione di tarpare le ali a chi ha mercato, ma gli affari si fanno in due. Oreste Vigorito non ha intenzione di fare alcun passo indietro in relazione alle richieste pervenute ai suoi giocatori dalla serie A. Il massimo dirigente, inoltre, nel corso della conferenza stampa di presentazione del tecnico Bucchi ha spiegato che il mercato estero può essere la chiave dei programmi futuri. Di seguito il pensiero del numero uno del club sull’attuale rosa e sul ruolo di Marri.
Mercato – “La rosa da un punto di vista numerico e dal punto di vista dell’occupazione dei ruoli è coperta. Non posso negare che alcuni dei nostri atleti hanno meritato sul campo le richieste che ci arrivano dalla A. Siamo orgogliosi che nostri giocatori abbiano delle richieste importanti e sono anche felice di poterli aiutare nel percorrere il loro cammino. Non bisogna mai tarpare le ali agli uccelli, ma ci sono i contratti. Sono un uomo di legge e un uomo di contratti. I contratti li onoro sempre, ho la presunzione di avere dei ragazzi intelligenti. Sappiamo che se qualcuno di loro richiesto da altri sa che non si sono realizzate le condizioni per aiutarlo a proseguire nel suo sogno, farà il suo dovere fino in fondo. Siamo davanti a un gruppo che è già gruppo prima ancora di fare gruppo. I nostri ragazzi sono soprattutto uomini. Se qualcuno può andare via e la sua partenza non danneggia il Benevento, so che andrà via. Ma se una eventuale partenza può indebolire questo gruppo, i calciatori non si muoveranno“.
Scouting – “Marri fa un lavoro continuo, analizza insieme al suo gruppo migliaia di giocatori. Non si può non guardare al calcio estero. Tello viene dalla Colombia, Bukata viene dalla Slovacchia, abbiamo già aperto parecchio le frontiere. Siamo gli ultimi arrivati al tavolo delle grandi, abbiamo l’obbligo di combattere questo sistema iniquo che vede ogni anno le neopromosse dalla B tornano in Cadetteria. Ogni anno due su tre, se non tutte e tre, tornano indietro“.

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