Benevento – La retrocessione è ancora una ferita troppo fresca anche per Pasquale Foggia. Il direttore sportivo del Benevento nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico, Fabio Caserta, non ha nascosto l’amarezza causata dall’epilogo della scorsa stagione: “Ripartire dopo una retrocessione è sempre difficile perché rifletti tanto su quello che non ha funzionato e su ciò che avresti potuto fare in più. Dopo la sconfitta con il Cittadella però siamo ripartiti subito, quindi è già successo qualcosa di simile e dobbiamo ricordarlo”, ha dichiarato.
La scelta di Caserta – “L’età giovane degli allenatori non è un fattore vincolante. L’età è relativa, serve tanto altro e quel tanto altro lo abbiamo trovato in Fabio. So che ragazzo è, un allenatore di campo, ciò che cercavamo. Che sia giovane è un dettaglio, il problema è che allenando invecchierà presto”.
Ritiro – “Quello del mercato è un lavoro che non ha una data precisa se non quella della chiusura. Abbiamo tanti giocatori sotto contratto ma ascolteremo tutte le richieste, l’obiettivo è dare al mister tutti i giocatori adatti alla sua filosofia di calcio”.
Scelte – “Si deciderà chi tenere e su chi puntare in base innanzitutto a ciò che vuole il mister. Poi è chiaro che faremo delle valutazioni attente su tutto il resto, ovvero ingaggi, motivazioni e ambientamento”.
Lista under – “Bisogna anche vedere tra gli under in serie A quanti giocano effettivamente. Il Benevento avrebbe dovuto prendere under per farli giocare subito in un campionato in cui bisognava lottare per salvarsi. Abbiamo deciso di puntare sull’esperienza per questa ragione”.
Patrimonio – “Abbiamo tanti giocatori di proprietà e partiamo da una base solida. E’ ovvio che il mercato impone delle scelte, penso ad esempio a Glik che è un calciatore che sta facendo l’Europeo e punta a qualcosa di meglio dalla B. Ma detto ciò chi vuole i nostri giocatori deve accettare comunque le nostre condizioni, proprio perché sono nostri. Nel nuovo organico ci saranno giovani, è molto più facile trovare ’98 e ’99, dunque più pronti su quanto fare sul campo”