Frasso Telesino (Bn) – Devono restare in carcere, nessuna attenuazione della misura cautelare per Giuseppe Massaro e Generoso Nasta. E’ questa la decisione dei giudici del Tribunale del Riesame di Napoli in relazione ai ricorsi presentati dagli avvocati Alessandro Della Ratta e Orlando Sgambati, legali rispettivamente di Giuseppe Massaro, 55 anni, di Sant’Agata dei Goti, e Generoso Nasta, 30 anni, di San Felice a Cancello, arrestati lo scorso 28 dicembre, dai carabinieri, nell’ambito dell’inchiesta del sostituto procuratore Francesco Sansobrino sull’omicidio di Giuseppe Matarazzo, 45enne che il 19 luglio del 2018 venne freddato a Frasso Telesino con 5 colpi di 3,57 magnum.
Ricordiamo che nella giornata di ieri i legali dei due indagati avevano spiegato che nella relazione consegnata ai giudici da parte del PM sono presenti i risultati degli accertamenti balistici sull’arma presa a Massaro dai quali emerge che da quella pistola sono stati esplosi i colpi contro Matarazzo. Da qui la richiesta di annullamento della misura cautelare o in via subordinata l’applicazione della misura meno afflittiva degli arresti domiciliari negata dal Riesame.
Gli avvocati del Massaro e di Nasta hanno annunciato che ricorreranno in Cassazione in opposizione alla decisione odierna.
Ricordiamo che secondo la Procura di Benevento entrambi gli indagati avrebbero messo in atto la vendetta fornendo supporto logistico e tattico al vero killer rimasto ancora nell’ombra. Il commando, a bordo di un’auto scura, si era appostato nei pressi dell’abitazione del Matarazzo: qui con una scusa aveva ottenuto l’attenzione del pastore e quindi lo avrebbe freddato con ben cinque colpi di pistola. Successivamente si diede alla fuga ma l’auto lasciò una traccia sull’asfalto; grazie a questo indizio venne intercettata dai carabinieri e trovata in possesso del 55enne di Sant’Agata de’ Goti.
Secondo il Procuratore i due arrestati avrebbero intessuto precisi e continuativi rapporti anche se il Magistrato non ha voluto precisarne la natura evidentemente perché ancora sono in corso le indagini. Appare peraltro evidente che la speranza dei militari è che i due uomini arrestati tirino fuori il nome del killer contribuendo così a rintracciarlo.
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