Benevento – “Recessione. Questo governo ci ha regalato la recessione. Saranno mesi duri”. La profezia arriva direttamente dalla pagina Facebook del sindaco di Benevento, Clemente Mastella. L’ex guardasigilli non riesce a resistere alla voglia di partecipare e commentare dai social network l’operato del Governo gialloverde criticato su più fronti. Obiettivo preferito degli attacchi mastelliani restano i pentastellati: “I 5 stelle sono in angoscia: salvare Salvini per mero e puro potere o invece votare contro in nome dei valori per i quali hanno preso voti a gogò? Io lasciai il potere e mi dimisi da ministro pur essendo, come si è dimostrato, innocente”.
Ma stavolta nemmeno Salvini resta fuori dalle critiche della fascia tricolore e così Mastella lega la vicenda “Diciotti”, che vede protagonista il ministro dell’interno, alle sue dimissioni da Ministro della Giustizia del Governo Prodi datato 2008.
Nove anni fa Mastella venne inquisito e sua moglie, Sandra Lonardo, allora presidente del Consiglio regionale campano, messa agli arresti domiciliari. Risultato: cadde il governo Prodi perché l’attuale Sindaco di Benevento gli toglie la fiducia, e senza i voti dell’Udeur l’esecutivo del Professore, che si reggeva a stento con pochissimi numeri di maggioranza, non poté andare avanti. Una crisi politica profonda, originata da un’accusa giudiziaria, quella di concussione, che, nove anni dopo, finisce con l’assoluzione di Mastella e signora con formula piena.
L’attualità politica, con la richiesta del tribunale dei ministri di Catania di procedere contro Matteo Salvini per il reato di sequestro di persona per il caso della nave Diciotti, riporta alla mente di Mastella quei giorni del 2008 che sconvolsero la politica italiana e probabilmente la stessa vita dei coniugi di Ceppaloni, Dimissioni che secondo l’ex Guardasigilli, i 5 Stelle avrebbero dovuto pretendere da Salvini ma che difficilmente il vicepremier leghista prenderà in considerazione. Un’eventualità che appare remotissima soprattutto dopo il dietrofront del “capitano” che dopo una iniziale spavalderia: “Io non mollo, mi faccio processare”, ha abbassato la “cresta”: “Dopo aver riflettuto a lungo su tutta la vicenda, ritengo che l’autorizzazione a procedere debba essere negata. E in questo non c’entra la mia persona”.
E “l’angoscia” dei grillini, percepita anche da Mastella, sta proprio nell’essere divisi sul SI all’autorizzazione a procedere. La maggioranza nella Giunta per le immunità del Senato è del Movimento 5 stelle, da sempre avverso all’immunità. Mentre il premier Giuseppe Conte e il vicepremier 5s Luigi Di Maio trasformano il voto del Senato in un voto sul governo, l’outsider Alessandro Di Battista invita l’alleato Salvini a rinunciare all’immunità. Tutto meno che ricordare ciò che da anni i grillini dicono dell’immunità: “Uno scudo per la politica”, una “vergogna” che sporca il parlamento facendo degli onorevoli dei privilegiati di fronte alla legge. La possibilità che il Governo cada cambia la prospettiva dei Cinque Stelle al cui interno i malumori crescono; la senatrice Paola Nugnes, dice: “Se il M5S dovesse ‘salvare’ il leader della Lega, decidendo di respingere la richiesta di autorizzazione avanzata dal tribunale dei ministri di Catania “non escludo l’addio al Movimento. È una cosa che sto valutando di fare da fine anno”.
Tornando al “nostro” Mastella, le reazioni dei cittadini beneventani al post anti governativo non lasciano spazio ad interpretazioni. Dal morbido: “Ma lei oltre a pensare e scrivere post contro i 5 stelle fa qualcosa per la città?” al più duro: “Caro Sindaco, compra il Maalox e cura il tuo fegato il governo va avanti per tantissimi anni. Salvini non ha commesso nessun reato” per passare alle accuse sulla scarsa operatività amministrativa: ”Sindaco, non sarà il ministro Salvini a pulire le vie della città, migliorarne la qualità dell’aria o impedire la fuga di giovani della mia età, né lo faranno i parlamentari pentastellati. Si concentri su questioni ben più rilevanti e urgenti invece di pensare ai 5 stelle e a Salvini e le dirò di più.nei suoi post la trovo molto offensivo nei riguardi di noi cittadini”.
Dunque, il popolo social è tutto schierato con il governo gialloverde. La strategia d’attacco di Mastella si conferma come un’occasione per i fans dell’alleanza governativa di ribattere colpo su colpo in una battaglia che dimostra quanto la disintermediazione social e la nuova comunicazione politica siano difficilmente gestibili.
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