Benevento – Michele Martino, referente di Libera Sannio, è assai preoccupato per la pericolosa involuzione della tenuta della vita sociale e dell’ordine pubblico in città e provincia. Riferendosi soprattutto ai recenti gravissimi episodi di cronaca nera ha invitato a tenere alta la guardia anche in vista del prossimo 21 marzo quando in città e in tutta Italia saranno ricordati e citati tutti i nomi delle 946 vittime cadute per mano della camorra.
E così quest’oggi, presso il Centro Pastorale Giovanile in piazza Orsini, a Benevento, si è svolta un’assemblea pubblica per la presentazione della Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie del 21 marzo.
La manifestazione nazionale si svolgerà a Foggia, quella regionale è prevista a Scafati, terra di cerniera tra salernitano e napoletano; anche nel Sannio saranno mobilitati gli Istituti scolastici per ricordare le vittime innocenti della malavita organizzata che impazza in tante aree del Paese e soprattutto nel Mezzogiorno.
La manifestazione vuole essere dunque un omaggio doveroso ed un impegno a non dimenticare chi ha pagato con la vita per garantire la libertà dei territori dalle mafie. Il 21 marzo, ovviamente, è il primo giorno di primavera, cioé della rinascita della natura dopo l’inverno e quale giornata avrebbe potuto avere un significato simbolico maggiore per indicare la via della rinascita della vita civile e democratica contro la illegalità diffusa?
Presenti questo pomeriggio alla iniziativa di Libera Sannio anche altri Soggetti che lavorano nel sociale: le Acli di Benevento con il presidente Danilo Parente, la Cisl Irpinia Sannio con il segretario territoriale Antonio Compare e il segretario provinciale della Cgil Rosita Galdiero. In prima fila anche anche la Caritas di Benevento. Martino ha sottolineato come non occorre abbassare la guardia anche dopo gli ultimi episodi di violenza inaudita registrati in Valle Telesina e segnatamente nelle scorse ore a Frasso Telesino.
Poi ha ricordato quanto accaduto anche in Città. Gli ultimi e più preoccupanti episodi sono stati quelli che hanno visto protagonisti i malavitosi del racket che hanno colpito il tabacchino in via Torre della Catena e il parrucchiere in zona Cretarossa con i due incendi dolosi che hanno profondamente scosso la società civile del capoluogo sannita.
Il referente di Libera ha quindi lanciato una provocazione: “Andiamo in quel tabacchino e ci andiamo a compare un pacchetto di sigarette anche se non fumiamo o andiamoci a tagliare i capelli in quel locale”. Poi ha aggiunto: “Non possiamo perdere la memoria e non possiamo far andare in fumo la speranza “.
Martino ha poi lamentato in provincia la mancanza di un’associazione antiracket. Ma non ci sono solo le vittime di racket; purtroppo la malavita organizzata estende la sua mefitica influenza anche in altri ambienti della società civile e, pertanto, ci sono anche persone vittime della droga, della prostituzione. C’è chi paga la incapacità di liberarsi dal vizio del gioco d’azzardo. Su tutti questi aspetti si crogiola la malavita; poi Martino ancora più provocatoriamente ha citato anche il problema della pessima viabilità del Fortore. Martino infatti non ha dimenticato i cittadini del Fortore: “L’isolamento rappresenta la morte civile di un territorio e rischia di aprire alle infiltrazioni e alla malavita“. Sul gioco d’azzardo ha rimarcato come a Ponte ci sia una sala slot vicino un luogo di culto: “Qualcosa di davvero inammissibile”.