Benevento – Udienza fondamentale questa mattina al Tribunale di Benevento in relazione al processo denominato Mani sulla Città e che coinvolge a vario titolo 48 persone più varie società. La scorsa settimana erano state avanzate dal pm Maria Scamarcio, dopo sollecitazione del Tribunale, le dichiarazioni di intervenuta prescrizione di ventidue dei ventinove capi d’accusa in particolar modo per i capitoli che riguardavano delle gare per la pedonalizzazione del centro storico, per il terminal, per l’acquisto della fantomatica casa di San Gennaro, per la frode in alcune forniture pubbliche, per la truffa sui marciapiedi a Pacevecchia e sui lavori del parco archeologico urbano Cellarulo.
Stamane, dunque, la decisione del secondo collegio penale, diretto dalla Dott.ssa Daniela Fallarino. Sono 26 le persone interessate dalla prescrizione. Antonio Cavaliere, Maurizio Lando, Cipriano Di Puorto, Giuseppe Pellegrino, Giovanni Racioppi, Roberto La Peccerella, Achille Timossi, Giuseppe Somma, Aldo Damiano, Andrea Scocca, Mario De Lorenzo, Fausto Pepe, Salvatore Siciliano, Silvio Diana, Luigi Lugas, Franco Diana, Salvatore Maggio, Antonio Chiantese, Angelo De Maria, Pietro Ciardiello, Silvano Capossela, Annamaria Settembrini, Giancarlo Sperduti, Fortunato Capocasale, Giuseppe Lamparelli, Antonio Orlacchio.
Sette richieste di prescrizione sono state rigettate mentre alcuni di questi imputati sono ancora interessati da altri capi d’accusa non ancora prescrivibili. Per molti altri, invece, oggi è il giorno della fine di un processo che ha coinvolto funzionari pubblici, ex dirigenti comunali, amministratori, assessori ed ex sindaco di Benevento.
Oltre alla decisione sulle prescrizioni questa mattina è toccato ad uno dei consulenti del PM, l’ingegnere Nicola Russo, rispondere alle domande di accusa e difesa su prezzi gonfiati e anomalie contabili sia sul Parco Cellarulo che sulla pedonalizzazione del centro storico, sul valore reale della casa di San Gennaro e sui lavori effettuati nella villetta di uno degli imputati.
L’ingegnere Russo ha passato in rassegna le sue relazioni da consulente, i sopralluoghi effettuati sul campo, la congruità dei prezzi applicati evidenziando: “Delle grosse anomalie contabili su Parco Cellarulo. E’ stato calcolato che il Comune avrebbe dovuto spendere almeno 1.184,996 euro in meno di quanto ha effettivamente contabilizzato. Ho registrato anomalie contabili anche sui sampietrini e i lavori per la pedonalizzazione del centro storico e delle variazioni sul Puc in relazione a una vasta area diventata edificabile in prima bozza e poi passata agricola”. In particolare l’ingegnere ha evidenziato la disparità di prezzo di metri di lamiera zincata utilizzata proprio nel Parco.
Gli avvocati difensori hanno contestato all’Ingegnere Russo le modalità di accertamento dei valori, dei presunti illeciti e delle misure rilevate durante i sopralluoghi ma soprattutto un passaggio fondamentale: uno dei geometri che ha trascritto le presunte anomalie contabili rilevate da Russo, è lo stesso che ha curato la contabilità dell’impresa Siciliano durante l’esecuzione dei lavori proprio a Parco Cellarulo.
Un particolare per la difesa di non poco conto e che spetterà al Collegio valutare. Prossimo appuntamento in aula fissato al 12 luglio, giorno in cui si concluderà l’esame di due testimoni della lista del pm Scamarcio. Inoltre si procederà all’ascolto di alcuni degli imputati a cui ancora vengono contestati i reati.