Venti i consiglieri di maggioranza, venti i voti favorevoli al bilancio consuntivo. Tiene, e bene, la compagine amministrativa guidata da Clemente Mastella, questa mattina chiamata alla prova dell’aula. Quattro ore di Consiglio trascorse tra accusa e difesa. Anzi, tra un’accusa e un’altra accusa ancora. Insomma, una appendice della campagna elettorale, seppur a parti invertite.
Tecniche e politiche, comunque, le motivazioni del no messe in campo dalle opposizioni. Partiamo dalle prime, legate essenzialmente all’assenza del parere dei revisori dei conti in merito alla veridicità dei residui attivi portati in bilancio. Assenza dovuta alla mancata certificazione dei residui da parte dei dirigenti di palazzo Mosti e stigmatizzata, per la verità, dallo stesso presidente del collegio dei revisori che pure ha ricordato un precedente analogo legato alla scorsa esperienza amministrativa. Da qui, la dura reprimenda – nelle sue conclusioni – di Clemente Mastella: “Se cambiano le amministrazioni ma il problema persiste è evidente che qualcosa non funziona nei gangli della macchina burocratica del Comune. Il punto è che siamo un ente pubblico perché fossimo un’azienda privata alcuni licenziamenti sarebbero stati inevitabili”.
Quanto alle ragioni politiche, continua a far discutere la scelta di dichiarare dissesto compiuta dall’attuale maggioranza. “Scelta presa senza approfondire la percorribilità di strade alternative” – per l’opposizione, scelta fisiologica per Mastella: “Il dissesto lo abbiamo dichiarato noi ma lo avete determinato voi”.
E proprio sul punto si è consumato un duro attacco del capogruppo del Partito democratico Francesco De Pierro nei confronti dell’assessore al Bilancio Maria Carmela Serluca: “Lei che beneventana non è, perché di Ariano Irpino, si è assunta con troppa leggerezza la responsabilità di paralizzare per anni la nostra città”.
Quello di De Pierro non è stato l’unico affondo partito dai banchi della minoranza. Dalla grillina Marianna Farese per arrivare a Luigi Scarinzi, Italo Di Dio, Raffaele Del Vecchio, Fausto Pepe, passando per l’apolide Vincenzo Sguera, tante le voci del no: “Alla vostra sovraesposizione mediatica fa da contraltare la pochezza amministrativa”. Voci rintuzzate, come da copione, dai consiglieri mastelliani. E dallo stesso primo cittadino: “Mi trovo dinanzi a una opposizione sghemba, che vota contro se stessa, considerato che questo consuntivo (anno 2016, ndr) fa riferimento innanzitutto alla passata azione amministrativa”.