Benevento – Almeno per 10 dei 55 dipendenti dello Stir di Casalduni arriva uno spiraglio per la ricollocazione: potrebbero essere impiegati presso altre attività gestite dalla Samte.
E’ il primo dato emerso dalla riunione in Prefettura tra i rappresentanti sindacali e l’amministratore unico della Samte, Fabio Solano. Presente per palazzo del Governo il vice prefetto Ferrullo.
A seguito dell’incendio divampato all’interno di uno dei capannoni dello Stir, considerato anche che l’area è stata posta sotto sequestro dalla magistratura, è venuto evidentemente a mancare il lavoro per i 55 dipendenti della struttura. Per gran parte di loro è scattata dunque la Cassa Integrazione a zero ore; ma forse per 10 di loro, dicevamo, si aprono spiragli per un diverso impiego in altre attività espletate dalla Samtem, secondo quanto ha comunicato Solano.
L’amministratore Samte ha anche precisato che per i rifiuti combusti, presenti nell’impianto in attesa della successiva fase del trattamento ad Acerra, forse si è trovata una soluzione per lo stoccaggio in un impianto di San Tammaro nel casertano: la Regione starebbe collaborando per tale soluzione. Resta poi in sospeso il problema dell’avvio di alcuni importanti lavori di manutenzione allo Stir di Casalduni che erano stati programmati già da tempo per il 4 settembre e che impegnavano circa un milione di Euro: la Procura ha sequestrato l’area e dunque la Ditta incaricata dei lavori non può accedere. La situazione è assai delicata. I sindacati premono perché i lavori di manutenzione abbiano immediato inizio ed hanno chiesto al Prefetto di farsi portavoce della richiesta presso la Procura. Contestualmente, dai sindacati è giunto l’appello ai comuni morosi a pagare quanto dovuto, contribuendo così a rimettere in carreggiata la Samte.