Benevento – Oggi chi nacque quel giorno è quasi maggiorenne. Dal primo incrocio tra il Benevento e Fabio Quagliarella sono trascorsi poco più di diciassette anni, precedente numero uno di sette. Era il 10 dicembre 2003, undicesima giornata del girone C di serie C, mica roba per palati fini. La Strega ospitava il Chieti guidato dall’attuale attaccante della Sampdoria, un ventenne di belle speranze.
A fine stagione quel ragazzino avrebbe messo insieme 17 gol in 32 partite, due delle quali proprio al Benevento. La prima la segnò quel giorno (1-1), la seconda in Abruzzo, nella gara di ritorno (2-0 per i neroverdi). Non sono casi isolati, anzi. La Strega è una delle vittime preferite dell’attaccante di Castellammare di Stabia, che negli ultimi anni è stato anche più volte accostato ai sanniti in sede di mercato senza però alcun riscontro positivo. Sarebbe stato l’epilogo di una sorta di sindrome di Stoccolma.
Già, perché nei successivi cinque incroci, tra coppa Italia e serie A, ‘Quaglia‘ è andato a segno altre quattro volte, battezzando curiosamente entrambe le stagioni in massima serie del Benevento: suo il primo gol incassato dai sanniti nel 2017/2018 (quando fece addirittura doppietta), suo anche il primo gol incassato quest’anno (vittoria a Marassi in rimonta).
Insomma, sembra quasi una formula: al variare dei portieri – prima Belec, poi Montipò – il risultato non è cambiato. Nel mezzo altri due gol: uno in coppa Italia, nell’agosto 2006, quando la struttura della competizione era ispirata al modello inglese con tante big di scena al primo turno sui campi di squadre meno blasonate. Il Parma fu di scena a Cava de’ Tirreni, il Cagliari a San Marino, il Bologna a Ravenna e così via. Al Benevento toccò proprio la Samp, che passò al Santa Colomba (allora si chiamava ancora così) grazie alle reti di Quagliarella e Bonazzoli.
Negli ultimi giorni in Liguria non si fa che parlare del rinnovo di contratto per l’ormai storico capitano blucerchiato, oggi 38enne. Ferrero tentenna, tiene in ghiaccio la questione che riguarda sia lui che Ranieri, e intanto la Samp in classifica sembra essersi liberata dalle sabbie mobili spazzando via un pessimo inizio di stagione. Quagliarella è a secco da sei turni, ma uno sguardo ai precedenti i difensori giallorossi dovranno darlo per forza. Se è vero che i numeri non mentono, per battere la Doria va tenuto a bada il suo leader. La storia ha il suo peso specifico.