Milano – Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky Sport al termine della gara di campionato che ha visti protagonisti i rossoneri contro il Benevento di Roberto De Zerbi. Questi i temi trattati dall’allenatore calabrese con l’emittente satellitare.
Morale – Per giocare a calcio serve animo, voglia. Dopo la gara col Napoli ci hanno fatto i complimenti, in questo momento c’è un’involuzione. Non si possono fare tanti movimenti attaccanti sbagliati sugli attaccanti, il problema non è una o due punte. Dobbiamo ritrovarci, dobbiamo ritrovare voglia e umiltà. Il più grande responsabile sono io, devo pormi delle domande e darmi delle risposte.
Intensità – Sicuramente manca, ma l’avevo detto che temevo il Benevento. Una squadra sbarazzina che sa quello che deve fare. Adesso è facile assumersi le responsabilità ma sapevamo a cosa andavamo incontro. Siamo una squadra alla quale serve organizzazione tecnico-tattica, non possiamo preparare una partita ognuno per fatti suoi. E’ stata una figuraccia, adesso assumiamoci le responsabilità, io per primo.
Rabbia – Abbiamo creato tanto ma ci muoviamo in maniera sbagliata, a tratti sembravamo una banda di musica. Le punte venivano incontro insieme, non è solo un periodo di forma è anche una questione di caratteristiche che ci stanno venendo a mancare. E’ l’applicazione che è venuta meno, abbiamo fatto cose mai provate. Abbiamo giocato bene, abbiamo sofferto il palleggio del Benevento però 22, 23 tiri in porta non sono un caso.
Modulo – Quando ci siamo messi con Cutrone esterno, col 4-3-3 abbiamo fatto meglio. La responsabilità più grande è la mia, ho scelto io di mettere i due attaccanti. Ho ben chiaro cosa non sta andando, giocando con organizzazione si può sopperire alle lacune.
Obiettivo – Dobbiamo guardarci in faccia e capire quale è realmente il problema. Senza veemenza, voglia e furore agonistico è difficile, non si può prendere sempre la mazzata per poi reagire. Dopo può essere troppo tardi, questo ci sta mancando.
Risultato – Io mi vergogno, provo tanta amarezza. Il pericolo l’avevo annusato, ero stato ben chiaro con i ragazzi. Era una partita molto difficile, forse non mi sono spiegato bene. Sapevamo che il Benevento poteva metterci in difficoltà.