Gare aperte al pubblico, un virologo la pensa come Mastella

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Qualche giorno fa toccò al sindaco di Benevento, Clemente Mastella, lanciare l’idea di una soluzione diversa dalle porte chiuse per il calcio italiano. L’ex leader dell’Udeur propose una turnazione tra gli abbonati in modo da consentire la visione dal vivo di almeno una gara a tutti coloro che avevano sposato fin dall’inizio il progetto delle rispettive squadre. “Magari effettuando una turnazione, almeno eviteremmo il silenzio totale e faremmo in modo che si possa ripartire con un po’ di pubblico”.

Quella che era sembrata una semplice boutade, però, ha trovato oggi un sostegno dal mondo della medicina. Il direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco, si è espresso oggi in termini simili: “Da metà luglio credo che sia possibile consentire l’accesso negli stadi a una piccola parte di pubblico. Per ridurre quanto più possibile la circolazione del virus, comunque, è giusto agire con cautela”. Pregliasco, intervistato da Radio Punto Nuovo, è dell’opinione che non si debba prescindere dal vaccino per proseguire nel migliore dei modi il cammino verso una  ripresa del vivere quotidiano quotidiana: “Spero che il vaccino arrivi presto ma non sappiamo ancora se questo virus dà immunità per lungo o breve periodo. La disponibilità di un vaccino richiede un anno. Per ora bisogna convivere con il virus stando ben attenti a rispettare le disposizioni perché la risalita della curva pandemica è un rischio che non si può sottovalutare”, ha proseguito il virologo. 

Nel giorno in cui il Benevento ha ripreso ad allenarsi regalandosi una parvenza di ritorno alla normalità, si percepisce un certo ottimismo sulla ripresa del calcio nel Bel Paese. Una spinta decisiva alla ripresa dei tornei – in special modo della serie A – potrebbe darla anche l’atteggiamento della Spagna, che proprio ieri ha ufficializzato il via libera alla Liga nella settimana dell’8 giugno. Il protocollo varato da governo italiano e Figc prevede, almeno nella fase iniziale, la presenza allo stadio di non più di 300 persone tra calciatori, arbitri, addetti al campo, giornalisti, dirigenti e broadcaster. Per il varo di ulteriori novità verrà tenuto ragionevolmente d’occhio l’andamento della curva dei contagi. Prima la rinascita, poi tutto il resto. Perché finché la palla non inizia nuovamente a rotolare, impostare ogni altro discorso diventa complicato, se non di più. 

 
 

 

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