Ganz e Beretta, gli avversari che ‘scrissero’ pagine di storia giallorossa

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Scrivere la storia del Benevento senza averne mai difeso i colori. Impresa impossibile, si dirà, eppure c’è chi ci è riuscito. Nel novero degli autori figurano Simone Ganz e Giacomo Beretta, attaccanti dell’Ascoli che proprio domani faranno tappa al Ciro Vigorito per sfidare la Strega. Vivarini potrebbe puntare su di loro per provare a far male alla difesa giallorossa, complice un ventaglio di scelte offensive tutt’altro che vasto.

Ganz e Beretta, ognuno a suo modo, hanno dato una sterzata al destino recente del Benevento. Per l’ex attaccante di Como e Verona il riepilogo è semplicissimo e fa riferimento al turno eliminatorio dei play off per l’accesso alla serie B del 16 maggio 2015, quando con i lariani sfidò nel Sannio il Benevento in gara unica rendendosi autore di una doppietta vincente. Il secondo gol in particolare, decisivo per il passaggio del turno, fu siglato oltre il 90′ in un clima tesissimo. Quella parabola beffarda dalla destra che batté Piscitelli è stata per diversi mesi l’incubo dei tifosi sanniti, che nel post-Como dissero momentaneamente addio anche a Oreste Vigorito. Il presidente giallorosso, come in molti ricorderanno, dopo la contestazione della tifoseria decise di cedere il club e proseguire la sua avventura solo come main sponsor con l’azienda Ivpc. Per la prima volta negli ultimi dieci anni la situazione della società sembrava incerta, poi arrivò la promozione dell’anno successivo in cui Gaetano Auteri compì un autentico miracolo e il ritorno del patron che si riprese il Benevento trasferendolo in una dimensione nazionale tutta nuova.

A metterci del suo, inconsapevolmente, fu anche Giacomo Beretta, attore non protagonista di quell’annata grazie al ‘cameo’ di fine gennaio 2016. Nell’ultimo giorno di mercato sembrava tutto fatto per una maxi-operazione. Ferrari, attaccante del Lanciano, sarebbe passato alla Pro Vercelli liberando Beretta per un ritorno in Lega Pro al Benevento. I giallorossi, per accogliere Beretta, avrebbero dovuto liberare uno slot e la scelta cadde su Cissé, fino a quel momento deludente nei suoi primi 6 mesi sanniti. La valigia del guineano era già pronta, il biglietto recitava Mantova come destinazione, ma saltò tutto. Colpa del Lanciano, che all’ultimo momento tolse dal mercato Ferrari. Beretta rimase alla Pro e Cissé al Benevento, dove da gennaio in avanti tirò fuori colpi da manuale che trascinarono la Strega alla conquista della B. L’anno successivo il capolavoro fu addirittura compiuto: Benevento in serie A e Cissé ancora protagonista con Marco Baroni. Scherzi del destino, dettagli che rendono il calcio ancora più magico, interrogativi che restano. Se Beretta fosse arrivato nel Sannio come previsto e Cissé fosse partito davvero per Mantova, come sarebbe andata a finire?

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