Home Napoli Attualità Napoli Funicolari, è ancora sciopero: sarà un venerdì da incubo per tre impianti

Funicolari, è ancora sciopero: sarà un venerdì da incubo per tre impianti

Tempo di lettura: 2 minuti
Napoli – I lavoratori incrociano le braccia e le funicolari di Napoli si fermano ancora una volta. L’Anm informa che per venerdì le organizzazioni sindacali Faisa Cisal e Ugl hanno proclamato uno sciopero di 24 ore per gli soli impianti di Chiaia Centrale, Montesanto e Mergellina. «L’eventuale sospensione del servizio verrà gestita nel rispetto delle fasce di garanzia con ultima corsa al mattino delle ore 9,20. La fascia pomeridiana garantita inizia invece con la prima corsa delle ore 17 e termina con la corsa delle 19,50», assicura l’azienda di trasporto di via Marino.
Le grane per l’utenza non finiscono però qui. Per la stessa giornata, infatti, le organizzazioni sindacali Faisa Cisa, Ugl, Orsa, Confail e Usb hanno proclamato uno sciopero di quattro ore, dalle 11 alle 15:  le ultime partenze per le linee bus saranno effettuate circa 30 minuti prima dell’inizio dello sciopero, mentre il servizio tornerà regolare circa 30 minuti dopo la fine dello sciopero. Per la Linea 1 della metropolitana l’ultima corsa garantita da Piscinola è alle ore 10,26  e da Garibaldi alle 10,30. Il servizio riprenderà poi nel pomeriggio con la prima corsa da Piscinola alle ore 15,14 e da Garibaldi alle ore 15,54. Già a fine maggio i sindacalisti della Faisa Cisal avevano indetto uno sciopero per le quattro funicolari e anche in quell’occasione a finire nel mirino era stato il provvedimento unilaterale intrapreso dall’azienda che prevede una contrazione dell’inquadramento parametrale e dei profili professionali dei quadri e dei lavoratori delle manutenzioni degli impianti. «Questo provvedimento, oltre a non tener conto quanto previsto dal contratto nazionale di categoria, offende la professionalità delle maestranze presenti sulle funicolari e mette a rischio la continuità e l’efficienza dell’esercizio», aveva dichiarato Marco Caruso della segreteria Faisa Cisal. «L’Anm non ha dato alcuna apertura a ragionare su questo argomento, pensando di mettere a posto i propri bilanci abbassando l’inquadramento di poche decine di lavoratori e deprezzando la loro professionalità e competenza, col rischio, o quasi certezza di compromettere la funzionalità e la continuità di uno dei pochi servizi efficienti che esistono ancora in quest’azienda. Ci dispiace – ha concluso Caruso – che le conseguenze di questa vertenza faranno subire disagi ai cittadini». Un copione che rischia di ripetersi ancora a lungo.
Exit mobile version