Benevento – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma di Marcelo Amendola, segretario nazionale Flaica Cub.
“La campagna elettorale è finita da tempo, ma a Benevento in molti continuano a fare propaganda. L’Asia ha organizzato l’incontro dal titolo: “Focus rifiuti 2021: Tariffa Puntuale, Sistemi Virtuosi, Economia Circolare “, in cui i responsabili della mancata chiusura del ciclo integrato dei rifiuti in provincia, a vario titolo e rappresentanza, hanno denunciato la mancata chiusura del ciclo integrato dei rifiuti. Come se non fossero loro stessi gli unici responsabili della mancata costruzione dell’impianto per la trasformazione dell’inquinante frazione organica in compost. Hanno affermato, lodandosi a vicenda, che si adopereranno, nel giro di due anni, per costruire l’impiantistica. Utilizzando anche i fondi del Pnrr. La panacea che tutti vorrebbero utilizzare. Si vuole costruire, chissà dove, un biodigestore non meglio definito, per abbassare la tariffa, tra le più alte del Paese. Rasentando il ridicolo se ne sono accorti solo oggi. Eppure sono i massimi responsabili della scandalosa disorganizzazione, gestendo l’Ato rifiuti Benevento. L’assessore all’Ambiente del Comune capoluogo, Alessandro Rosa, che probabilmente non conosce il senso della misura, ha avuto il coraggio di dichiarare alla Stampa che per ” la realizzazione dell’impiantistica dobbiamo mettere un po’ di sale sulla coda di chi governa questi processi”. Insomma, pura e vuota propaganda. Di un livello veramente infimo, visto che, da anni, sono loro stessi che governano questi processi. L’iniziativa, in fin dei conti, è servita a lanciare, e far digerire, la costruzione del biodigestore per tentare di abbassare il livello dell’altissima tassa sui rifiuti. Ottimo fumo propagandistico negli occhi dei tartassati cittadini. Insomma, far rientrare dalla finestra ciò che, dopo lunghe e altissime polemiche, è staro cacciato dalla porta: dall’area Asi di Ponte Valentino. Questo sindacato ha una profonda sensibilità e coscienza ecologista e ambientalista. Per questo non chiuderà gli occhi su ciò che nei prossimi mesi si muoverà nel delicato mondo della gestione dei rifiuti che anche nella nostra provincia è inquinata non solo dal percolato ma anche dall’affarismo clientelare, privato e pubblico. Certamente non ci faremo abbindolare dalla fantasiosa promessa dell’abbassamento della tassa. Hanno avuto anni per farlo. Sono anni che i mastelliani non presentano il Piano d’Ambito. Stranamente, la Regione ha commissariato l’Ato rifiuti irpino che ha redatto e approvato da anni il Piano d’Ambito invece di commissariare l’Ato rifiuti Benevento che da anni non lo ha redatto, presentato e approvato. Anche per questa singolare cervellotica decisione i conti non tornano. Chiediamo alle forze di opposizione e alle associazioni ambientaliste di vigilare: non si deve correre il grave e reale pericolo di ridurre di poco la tassa in cambio di un grande inquinamento.
Intanto, dopo undici lunghi anni, gli ex dipendenti dei Consorzi Bn1, Bn2 e Bn3, sono ancora nella vana attesa di sapere se il loro ritorno al lavoro è previsto dal Piano d’Ambito. Quanto sale ci vuole sulla coda dei dirigenti dell’Ato rifiuti Benevento, che governano questo processo, per spronarli a redigere il Piano d’Ambito? Senza non può partire l’Ente d’Ambito e la costruzione dell’impianto per la chiusura del ciclo che si vorrebbe, propagandisticamente, virtuoso. Infine, chi deve metterlo e dove deve prenderlo? Campa cavallo!”.