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Benevento – Gli Stati Uniti d’Europa. Questo il grande e ambizioso progetto e, nello stesso tempo, auspicio venuto fuori al termine del dibattito tra i relatori chiamati dall’Associazione culturalem “Impegno civico” presso la Sala Demm di piazza Arechi a discutere in un Convegno sul futuro dell’Europa ad un anno dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. “Dal Sovranismo all’Europeismo” questo il titolo forse un pò criptico del Convegno con ospiti d’eccezione come il parlamentare europeo Andrea Cozzolino, Giampiero Zinzi consigliere regionale, il docente dell’Università del Sannio Felice Casucci , il docente dell’Istituto Palmieri Alfonsina Mascia e il segretario aggiunto della Uil Fioravante Bosco. Assente il pur annunciato sindaco di Avellino, Paolo Foti, sostituito dall’assessore Arturo Iannaccone. Oggi il vento sulle Istituzioni europee spira forte in direzione contraria all’Unità europea. Ci hanno pensato dapprima gli inglesi di Farage che dai banchi del Parlamento europeo ha tuonato contro l’Europa, producendo la Brexit in patria; poi lo hanno seguito altri parlamentari di altre nazionalità, in particolare gli ungheresi, a parlare in nome di un nazionalismo sempre più spinto. Per non parlare del leghista Matteo Salvini e dei suoi che non ha mai risparmiato critiche feroci alle Istituzioni europee. Da qui, anche per via della crisi data dai flussi migratori dal Nord Africa, al “sovranismo”, cioé appunto alla rivisitazione del nazionalismo, il passo è brevissimo. Non a caso, secondo l’opinione dell’Ateneo sannita oggi rappresentato da Felice Casucci, il futuro delle istituziuoni europee è stato rapprtesentato a tinte assai fosche.
Per l’organizzatore della manifestazione, Giovanni Zarro, ex parlamentare, ex sottosegretario di Stato, il tema dell’Europa è di grande attualità e di grande interesse: “L’opinione pubblica europea ha assistito da qualche tempo a strappi, non secondari, sulla strada della costruzione degli Stati Uniti d’Europa. Così come avevano indicato i padri: da Adenauer a De Gasperi a Schumann. Molte sono state e sono le difficoltà non gestite. Non risolte.” Ha sottolineato la crescita dei populismi che si rincorrono in Europa e non solo in Europa. Per Zarro l’Europa ha bisogno di ricominciare da Maastricht, aggiungere alla politica monetaria, la politica fiscale.
Preoccupato, l’ex capogruppo del Pd al Comune di Benevento ha insistito molto sul ritorno ai nazionalismi che partito proprio nelle Istituzioni europee è arrivato anche in Italia. L’introduzione alla discussione è toccata alla docente Mascia che si è soffermata sulla storia della nascità dell’Ue, Casucci ha invece rimarcato come il grande obiettivo quello degli Stati Uniti d’Europa non sia più all’ordine del giorno delle agende internazionali: “Oggi possiamo tranquillamente affermare che questo può essere una prospettiva”. Molto critico sul ruolo avuto dell’Italia sin dai primi anni: ” Siamo stati servi della Francia, eppure soltanto l’Italia è stato un paese davvero europeista”. Per il docente occorre toranre ad un umanesimo costituente: “Occorre una battaglia di carattere culturale”.
La parola è poi passata al segretario Fioravante Bosco che ha criticato aspramente la politica attuata dal vecchio Governo Renzi: “Aveva la possibilità di tagliare le Regioni e dare più forza e sostegno all’ente Provincia non l’ha fatto. Noi oggi ci troviamo con un territorio quello sannita che è spogliato da tutte le istituzioni. Stavamo per perdere anche la Provincia dopo la Camera di Commercio e successivamente quei pochi enti che ci avrebbero rappresentato”. Bosco ha quindi rimarcato che è necessario un regolamento istituzionale . Dal canto suo Iannaccone ha auspicato: “Noi dobbiamo arrivarci agli Stati Uniti d’Europa per evitare gli errori che sono stati compiuti in questi anni”. Per l’assessore irpino “occorre un maggiore flessibilità e vantaggio per sviluppi industriali e per l’Europa una possibilità per rendere le esigenze dei cittadini veramente fattibili”. Per Cozzolino occorre puntare sulle macroregioni anche come progetto di cooperazione transfrontaliera oltre i confini Ue e spingere per un coinvolgimento maggiore degli Stati nazionali al loro interno: “È la ricetta sul futuro delle strategie macroregionali”.
Secondo l’eurodeputato è necessario mettere “Più incentivi e più risorse” nelle macroregioni aiutandole a crearsi “un’identità”, “cioè una straordinaria occasione di confronto non solo con le città e regioni dell’Europa, ma anche con quelle che sono ai nostri confini”. Infine ha aggiunto: “L’Ue già finanzia le macroregioni attraverso i fondi strutturali”, ricorda Cozzolino, quindi “c’è bisogno di un impegno più forte da parte degli Stati”, che “hanno in mano la governance delle macroregioni stesse”.