Benevento – Ennesima manifestazione di protesta dei lavoratori dell’Esaf. Gli addetti alla manutenzione delle strade provinciali sono tornati a presidiare l’ingresso degli Uffici della Provincia in largo Carducci, come già avevano fatto lo scorso 18 marzo. Alla base della manifestazione le stesse ragioni dell’ultima volta, ovvero la mancata corresponsione – o meglio il ritardo – degli stipendi e la asserita non conformità alle norme di sicurezza di un capannone di servizio a Forchia.
Ancora una volta, dunque, una delegazione di sindacalisti e rappresentanti dei lavoratori è stata ricevuta dai Dirigenti della Provincia. Il Dirigente tecnico Angelo Giordano ha voluto mostrare ai manifestanti i documenti relativi agli ordinativi di pagamento delle fatture presentate dalla Società consortile Esaf alla Provincia per i lavori svolti negli ultimi tre mesi. Dunque, secondo i Dirigenti, la Provincia non ha alcuna responsabilità dei ritardi. Resta ancora da stabilire invece la procedura per rendere sicuro il capannone di Forchia.
Alla fine del confronto si è appreso che i Sindacati e i lavoratori hanno chiesto che si svolga un incontro congiunto con la presenza dell’azienda per dirimere una volta per tutte l’inghippo che puntualmente impedisce ai lavoratori di percepire ogni tre mesi lo stipendio come stabilito. Il Dirigente Giordano si è detto disponibilissimo ad incontrare azienda e lavoratori, ma ora bisogna capire se l’azienda intende partecipare a un tavolo di confronto. Lucia Arpino del sindacato Cobas ha sottolineato che “occorre serietà da parte dell’Azienda. Il capannone di Forchia è fermo, non sono ammissibili i ritardi nei pagamenti”.
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