Benevento – Una sferzata, non una frenata. La nota con cui ieri Angelo Miceli, fedelissimo di Luigi Diego Perifano, si è inserito nel dibattito interno al centrosinistra aveva un obiettivo: rompere lo stallo, smuovere le acque.
Negli ambienti vicini all’avvocato beneventano, ovviamente, c’è grande rispetto per il lavoro portato avanti dal tavolo della coalizione e per le istanze di ciascuna singola forza politica. Completata la “bozza programmatica”, però, era lecito attendersi una accelerazione, un momento di chiarezza, se non altro l’individuazione del percorso utile ad arrivare all’indicazione del candidato sindaco.
Trascorsa ormai una settimana, invece, la convocazione del tavolo della coalizione è rimasta nel cassetto e gli attesi passi avanti non ci sono stati. Tutt’altro. Civico22 si è riunito ma ha preso altro tempo. Come Penelope, Moretti tesse la tela ben sapendo che non ci sarà alcun matrimonio. La sua richiesta di primarie, infatti, non troverà cittadinanza tra gli alleati. Moretti ne è consalevole e le indiscrezioni lo danno già all’opera per la formazione di un quarto polo in cui schiererà il simbolo di Civico (di cui è rappresentante legale) e di cui sarà candidato sindaco.
A suo sostegno ci saranno alcune associazioni cittadine e forse qualche simbolo di partito (proseguono le interlocuzioni coi Verdi e si parla anche di una possibile collaborazione con forze centriste). Non sarà una scelta indolore, comunque, quella di Moretti che sul campo (del centrosinistra) lascerà una fetta importante di coloro che lo hanno accompagnato sin qui. Ma se così è, e cosi è, perché attendere ancora? È anche in questo interrogativo che bisogna leggere l’intervento di Miceli. E poi c’è il Movimento Cinque Stelle. L’intesa tra grillini e Pd (soci di maggioranza della coalzione) ancora non è raggiunta ma è alla portata. Serve ancora qualche passaggio ma la richiesta – avanzata dai pentastellati – di fissare al 15 maggio la deadline per la possibile chiusura del cerchio mal si concilia con le esigenze di una campagna elettorale di fatto già iniziata.
E i tamburi dei nemici hanno ripreso a suonare. Insomma, la sensazione è che Perifano sia pronto a scendere in campo ma che i tempi del riscaldamento si stiano allungando un po’ troppo. Da qui l’uscita di Miceli. E il suo messaggio, a quanto pare, non resterà inascoltato. L’allungo ci sarà. Sull’asse Pd-M5S nuovi contatti – su più livelli- avverranno nelle prossime ore e nel weekend si proverà a stringere. Sette giorni per la fumata bianca. Sette giorni per completare una costruzione cominciata mesi fa e che non lascia spazio a un ‘Piano B’ se non quello della resa.
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