Benevento – Dopo l’appuntamento romano del 16 dicembre in cui i migranti “beneventani” insieme a braccianti, facchini, lavoratori subordinati ed emarginati hanno chiesto pari diritti e dignità, permessi di soggiorno e condizioni di vita migliori, questa mattina in Piazza Colonna a Benevento, è stato organizzato un presidio di solidarietà per riaffermare tali significati principi.
“Oggi siamo qui per dare un segnale molto forte contro la guerra tra poveri in atto, in un paese come l’Italia e più in generale in Europa dove ci sono poche persone sempre più e in un grossissima fatta di altre sempre in condizione di estrema indigenza, dobbiamo cercare di unire tutte le vertenze e le persone nei bisogni indipendentemente dal colore della pelle e dalla provenienza”. Queste le parole di Cosimo Pica, uno dei rappresentanti dell’ASD Atletico Brigante che, insieme all’USB Federazione del Sociale, ha organizzato un presidio presso la Stazione Centrale di Benevento per affermare nuovamente l’importanza di una maggiore giustizia sociale per tutte le classi sociali emarginate.
Dai migranti agli italiani: “Oggi siamo qui con italiani e migranti per ribadire che c’è bisogno di giustizia sociali per tutti e tutte. Chiediamo migliori condizioni di vita per tutti e in particolare, per i migranti, lo sblocco dei permessi di soggiorno per tutti anche per chi ha avuto il diniego della Commissione. Ciò perchè grazie al permesso di soggiorno avranno maggiori diritti, contrattazione sui posti di lavoro, migliorando insieme le nostre condizioni di vita” .
La particolare iniziativa mira a diffondere pratiche di solidarietà e mutualismo tra pari: “L’idea di scambiarci vestiti e cibo è nata per sviluppare pratiche solidaristiche e di mutualismo e per creare un senso di comunità che ormai si sta perdendo. Bisogna ricreare – conclude Pica – comunità resistenti che insieme possono realmente conquistare diritti e dignità per tutte e le persone”.
Una battuta anche sulla delibera comunale che da qualche settimana ha suscitato scalpore sia tra i sindacati (CGIL in primis) che in seno al Consiglio Comunale. Proprio ieri, infatti, la consigliere Delia Delli Carri abbandonava Mastella perché contraria alla decisione di destinare i fondi ministeriali per l’integrazione dei migranti, ad “Incanto di Natale” invece che per :”progetti di miglioramento dei servizi o delle infrastrutture utili e attesi da tutta la comunità locale al fine di avere una sempre migliore coesione sociale”:
“La notizia l’abbiamo appresa dai giornali, un po’ come tutti, e dunque dovremo approfondire la questione per capire se questi fondi sono vincolati o meno. Per quanto riguarda la polemica in atto ci sembra assurdo che dei fondi destinati a questioni sociali molto delicate e importanti vengano spesi poi per cose che avranno anche la loro importanza ma che dovrebbero essere finanziate in altro modo”.
“Quello che crediamo .- insiste Pica – è che questi fondi e i lavori socialmente utili devono essere oggetto di un ragionamento ampio tra diversi attori sociali, anche istituzionali. Bisogna cercare insieme di preparare politiche e programmi sia per i migranti che per gli italiani che hanno bisogno di lavorare. E non devono essere lavori gratuiti. Siamo contrari alla prospettiva, paventata dal ministro Minniti, di non retribuire gli LSU. Il lavoro va retribuito”.