Benevento – Sotto la maglia giallorossa ancora il vestito di Babbo Natale. La prestazione del Benevento contro la capolista Milan non fa che accrescere il bagaglio dei rimpianti della Strega. Inutile negarlo, ci hanno messo del loro i giallorossi per rendere agevole la vita al Diavolo: due gol evitabili, un calcio di rigore sprecato che avrebbe riaperto i giochi e una superiorità numerica per un’ora non sfruttata. E se concedi tanto lusso a una squadra della caratura del Milan, alla fine è inevitabile pagare dazio.
Una sconfitta amara perché Inzaghi porta a casa indicazioni positive dal confronto con il suo grande amore. La sosta non ha scalfito convinzione e condizione di Schiattarella e compagni. La squadra ha lottato, ha tenuto testa al Milan e avrebbe meritato di non rimanere a mani vuote. Propositi dai quali ripartire in vista dell’imminente trasferta di Cagliari, lunch match dell’Epifania, e del successivo arrivo nel Sannio della rinata Atalanta, attesa al Ciro Vigorito sabato pomeriggio.
Certo, non tutto è andato per il verso giusto altrimenti non si spiegherebbe lo zero sotto la voce ‘punti conquistati‘. Gli errori individuali hanno condizionato il match e a peggiore il quadro ci si è messo l’infortunio di Letizia, uno degli uomini più in forma nel Benevento. Un’assenza importante che ridurrà ulteriormente le scelte di Inzaghi per il pacchetto arretrato, già privo di Caldirola e Maggio.
Scelte, per l’appunto, come quella di presentare una novità subito a inizio secondo tempo. Inzaghi ha deciso di cambiare sistema di gioco all’intervallo nonostante le occasioni costruite e i pericoli portati dalle parti di Donnarumma. Probabilmente avrebbe potuto attendere il tecnico per attingere alla panchina, considerando che la sua squadra era ampiamente in partita nonostante il rigore di Kessie. Ne avrebbero meritato uno anche i giallorossi per l’intervento di Diaz su Caprari, ma l’arbitro ha deciso di fare tutto da solo senza avvalersi del consiglio del var. Eravamo sullo zero a zero e l’episodio avrebbe potuto avere un peso specifico notevole sull’economia del match, ma al triplice fischio l’amarezza ha sovrastato la recriminazione.
La sensazione è stata quella di aver gettato al vento un’occasione, lo ha ammesso anche Inzaghi al quale sarebbe stato interessante domandare di Viola o del mercato, del cambio di Moncini o di eventuali recuperi per Cagliari. Sarà per la prossima, con la speranza che la Befana, nel frattempo, si riveli più prolifica per la Strega.