Diavolo di un mercato, prima c’è il Milan: Lapadula ripassi la ‘regola del 9’

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Le immagini della nobile vittoria di Udine sono ancora nitide, ma al Benevento tocca voltare immediatamente pagina. Smaltiti i giorni di riposo per il Natale, i giallorossi hanno ripreso la preparazione in vista dell’impegno casalingo con il Milan in programma il prossimo 3 gennaio al Ciro Vigorito (fischio d’inizio ore 18). L’obiettivo è tenere viva la striscia di risultati utili aperta dal pareggio contro la Lazio e alimentata dalle successive due vittorie ottenute con il Genoa e contro i friulani. L’impresa non sarà semplice perché dall’altro lato il Milan non avrà alcuna intenzione di arrestare la marcia in vetta alla classifica, considerando anche che l’Inter, acerrima rivale, non è a distanza di sicurezza. 

Filippo Inzaghi nelle recenti dichiarazioni rilasciate alla Gazzetta dello Sport ha fatto capire che c’è bisogno dell’ennesima prestazione che vada oltre i limiti, esortando i suoi a stare sempre concentrati per evitare cali fisiologici. Per lui, neanche a dirlo, non sarà una sfida banale. L’ultimo incrocio col Milan di cui è stato trascinatore da calciatore risale a due campionati fa, quando allenava il Bologna: zero a zero al Dall’Ara con i rossoneri all’epoca guidati dall’amico Gennaro Gattuso; un risultato per cui probabilmente firmerebbe anche stavolta nell’ottica di una salvezza che a suo dire rappresenterebbe un miracolo sportivo. 

Il mercato nel frattempo bussa alla porta con la solita girandola di nomi. Solo nelle ultime ore sono stati accostati alla Strega, con tenore diverso, ben quattro attaccanti: Cornelius, Inglese, Lasagna e Cutrone. Il gioco delle trattative è appena iniziato, anche se ufficialmente lo ‘start’ è previsto per lunedì 4, giorno successivo al prossimo impegno di campionato. Non a caso gennaio è considerato dalla maggior parte degli allenatori un mese scomodo, di quelli che si vorrebbe passassero in fretta. Le voci, concrete o meno che siano, rischiano pur sempre di destabilizzare chi ne è coinvolto più o meno direttamente.

Pensiamo a Gianluca Lapadula, a secco di gol da ben 8 turni, che domenica vestirà nuovamente i panni dell’ex. I numeri dicono che è tra i 12 giocatori di serie A per tiri effettuati, avendo calciato verso la porta avversaria 32 volte, tre in più di un mostro sacro come Lukaku (che ha giocato una partita in meno). La differenza è nella precisione: l’ariete dell’Inter è già in doppia cifra (11 gol), Lapadula è fermo a 3. Dettagli che contano parecchio, almeno quanto il lavoro sporco di cui la squadra sta ampiamente giovando. 

Per aggiustare la mira potrebbe essere utile ripassare la ‘regola del nove’. Insieme al centravanti del Perù, nell’elenco delle punte transitate a San Siro e chiamate a raccogliere la lussuosa eredità di Inzaghi, figura anche Mattia Destro. Tirato in ballo alla vigilia come una punta di cui in Lombardia si era avvertito a stento il passaggio, seppe vendicarsi con una doppietta da ex poco più di dieci giorni fa. Forse per sbloccarsi funziona proprio così, nel dubbio un tentativo va fatto.

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