De Zerbi e quegli ‘sgambetti’ al Benevento: chi fa da sé…

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Benevento – Pensare solo a se stessi o dare uno sguardo anche agli altri sperando che inciampino? Il vecchio dilemma anche ieri ha catturato l’attenzione dei giallorossi, visto che nel pomeriggio il Torino ospitava il Sassuolo in un recupero molto importante nell’economia dei giochi salvezza. Il raggiungimento della fatidica ‘quota 40’ renderebbe di certo la vita più tranquilla alla squadra di Inzaghi, che però sta affrontando un periodo di grande flessione a differenza di tante sue avversarie. Da qui la speranza insita anche nel tifoso più moderato che le pretendenti alla salvezza perdano colpi per facilitare il compito di una ripresa finora apparsa lontana.

In particolare, ieri pomeriggio, ci si aspettava un ‘aiutino’ dal Sassuolo di Roberto De Zerbi, che nell’unico confronto stagionale contro la sua ex squadra è riuscito a portare a casa tre punti di platino chiudendo la gara in 10 uomini, salvato dalle prodezze di Consigli. Proprio gli emiliani, però, rischiano di diventare l’ago della bilancia nella lotta per evitare la retrocessione in serie B. Ottavi a 39 punti, i neroverdi godono di un posto al sole ma hanno perso ogni velleità di raggiungere la zona Europa anche a causa di scivoloni inaspettati contro squadre dei bassifondi. Prendendo in esame le ultime otto della classifica, soltanto con Crotone, Genoa e – appunto – Benevento gli emiliani hanno realizzato l’en plein non lasciando punti per strada. Certo, con liguri e giallorossi hanno giocato solo la sfida di andata, ma il ruolino con le altre del gruppo parla già di bonus sperperati. 

Il Sassuolo di De Zerbi ha lasciato un punto alla Fiorentina (con il ritorno ancora da giocare), tre punti allo Spezia, ben cinque punti al Torino (ieri in grado di rimontare da 0-2 a 3-2 sfruttando i soli minuti finali), due punti al Cagliari e due punti al Parma, con le quali ha ottenuto due pareggi all’ultimo respiro. Contro i ducali è in programma ancora il match del girone di ritorno, che si disputerà alla penultima giornata, quando il quadro sarà ancora più delineato.

In un campionato in cui nelle zone paludose si va al piccolo trotto, sono concessioni che potrebbero rivelarsi decisive. Singolare la coincidenza che a farle sia un ex che proprio da Benevento ha spiccato il volo verso un ruolo stabile in serie A. La risposta è come al solito negli adagi popolari: “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”. O ancora “chi fa da sé, fa per tre”. Dove tre sta per punti. Quelli che alla Strega servirebbero come il pane. 

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