Benevento – Portano sulle spalle il peso ingombrante delle undici sconfitte consecutive in campionato. Alcuni di loro hanno il volto stanco, l’animo sopraffatto dalla frustrazione e da quella sensazione di impotenza che toglie il sonno e la fame. Eppure dall’esterno tutto ciò non traspare, si dissolve al cospetto di una passione irrefrenabile per i colori del cuore. Le testimonianze più attendibili, quelle oggettive, arrivano dalla voce di chi ha l’occasione di vederli solo sporadicamente. Telecronisti di Sky Sport, opinionisti di Mediaset Premium e numerose televisioni e radio private non tardano a coglierne le sfumature: “Questi tifosi meritano l’applauso più sincero che esista, qui c’è un clima bellissimo nonostante lo zero in classifica e si ha come la sensazione che al di là del risultato l’appuntamento della domenica è atteso e viene vissuto con il giusto atteggiamento”, hanno detto in coro Riccardo Gentile e Luca Pellegrini, due degli inviati dell’emittente di Murdoch nel capoluogo sannita in occasione della sfida con la Lazio.
Non si può dunque dire che ci sia felicità nel vedere soccombere il Benevento, ma l’entusiasmo di sperare costantemente in una sua ripresa sì, quello ai tifosi sanniti non manca di certo. Perdere sempre e non smettere di cantare è una delle dimostrazioni d’amore più appassionate che possano esistere nel mondo del calcio, troppo spesso scosso da contestazioni e malessere. Qui a Benevento, dopo un cinque a uno, c’è chi giustamente non ha voglia di parlare, chi si lascia andare a parole grosse e imprecazioni, ma poi torna allo stadio con gli occhi innamorati, ripensando a due, cinque, dieci anni fa. Quando al posto di Immobile, Belotti e Dzeko a calpestare il prato del Vigorito c’erano sì altri ottimi centravanti, ma di serie C.
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