Benevento – “La situazione sanitaria al Carcere di Benevento era e rimane allarmante. Le ultime iniziative del’Asl non hanno portato alcun beneficio né dal punto di vista della sicurezza sanitaria dei detenuti, né dal punto di vista della sicurezza dei lavoratori – il grido di allarme viene lanciato dal segretario territoriale della Uil Fpl, Giovanni De Luca – Abbiamo letto che con l’acquisizione di cinque infermieri il problema era stato risolto, ma in realtà di queste persone, allo stato attuale, uno solo può essere operativo anche di notte”.
“Tra l’altro sono cinque operatori assorbiti tramite una graduatoria di persone ritenute in esubero in altre strutture Asl. Strutture che, a noi, in realtà risultano già sotto organico”
Altri cinque operatori dovrebbero essere assunti tramite una mobilità infraregionale deliberata lo scorso 24 aprile.
“Questa scelta del direttore generale, Picker non ci convince – continua De Luca – La Legge Madia prevede che ci sia una corsia preferenziale per la stabilizzazione delle persone che già lavorano in partita iva al carcere da quindici anni. Stabilizzazione peraltro attivabile con una semplice delibera dirigenziale ma, allo stato attuale, al di là di alcune cose lette in giro non si trova alcun riscontro. Riteniamo quindi che assorbire operatori dalla mobilità senza stabilizzare prima gli altri già presenti sia una operazione non ossequiosa della normativa vigente. Mobilità, tra l’altro, compiuta dopo la realizzazione della graduatoria dei dipendenti in presunto esubero già menzionata prima. A questo punto ci pare evidente una certa confusione nelle iniziative intraprese dal’Asl”.
“Vorrei anche ricordare – prosegue De Luca – l’atteggiamento di una sigla sindacale autonoma la quale, prima delle elezioni Rsu ci ha tenuto ad informare i lavoratori di avere risolto tutto tramite un incontro personale con il Direttore Generale. Ad oggi, vediamo che non si è risolto nulla quindi probabilmente per alcuni sindacalisti è più importante rastrellare voti con false promesse che agire nel vero interesse dei dipendenti”.
De Luca poi torna sulla situazione molto preoccupante che si osserva nella struttura di contrada Capodimonte: “C’è un infermiere in turno che deve coprire le necessità assistenziali di 400 carcerati tra l’altro ubicati in tre strutture fisicamente separate. Può capitare che mentre l’operatore fa una flebo a un detenuto debba correre altrove, lasciandolo da solo, con un ago in vena. Voglio ricordare che molti carcerati sono anche in attesa di giudizio e quindi in condizioni psicologiche non ottimali e da questo è facile capire come si potrebbero verificare situazioni potenzialmente pericolose”.
Infine il segretario territoriale prova a sensibilizzare ‘il Magistrato di sorveglianza, il Prefetto, il Sindaco, la Responsabile della Sicurezza sul lavoro dell’Asl di Benevento, il Responsabile sanitario del carcere e la Direttrice del carcere che dovrebbero farsi carico della delicatezza della situazione prima che avvengano fatti incresciosi. “Inoltre – conclude De Luca – vorrei rivolgermi al Direttore Generale Picker. Già da tempo abbiamo invocato un confronto sulla situazione senza avere alcun riscontro. Ormai diverse volte come Uil Fpl abbiamo chiesto incontri su situazioni serie e importanti senza essere mai convocati. A questo punto ci chiediamo perchè ci sia questo atteggiamento nei nostri confronti”.