De Lorenzo all’attacco su sanità, botte private e disservizi pubblici

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Benevento –  Più combattivo che mai Giuseppe De Lorenzo.   Dagli scontri, purtroppo non solo verbali, con Franklin Picker, direttore dell’Asl di Benevento, agli attacchi a tutto tondo contro il Commissario straordinario alla Sanità regionale, Vincenzo De Luca, alle cannonate a palle incatenate contro l’organizzazione della sanità pubblica sul territorio provinciale, in questi ultimi tempi l’ex Primario di Psichiatria dell’Ospedale “Rummo” di Benevento non si sta risparmiando nulla.

Giuseppe De Lorenzo, nella sua prima uscita pubblica dopo (chiamiamolo così) “l’incontro ravvicinato del quarto tipo” con il massimo dirigente della Sanità nel Sannio, ha parlato con i giornalisti di fatti per la verità noti, ma anche di eventi non conosciuti circa il servizio sanitario locale e, quale ciliegina sulla torta, ha descritto il contenuto di un suo esposto in Procura relativo alla proroga d’incarichi a tre professionisti medici.

Questo è quanto emerso nel corso di una conferenza stampa che De Lorenzo ha convocato presso il suo studio in piazza Santa Maria.  

L’ex responsabile di Psichiatria, da oltre un anno e mezzo in pensione, è partito dal clamoroso episodio che lo ha visto, ovviamente dal suo punto di vista, protagonista suo malgrado e ha mostrato ai giornalisti alcune fotografie  che proverebbero la veridicità delle denunce che lui ha presentato ed intende presentare. L’incontro del quarto tipo con Picker, in una strada affollata del capoluogo di mattina, grosso modo all’ora in cui mamme e papà accompagnano i figli a scuola e comunque la gente va al lavoro, è stato ovviamente al centro dell’attenzione sua e dei giornalisti. De Lorenzo, dopo la discussione, si portò al Pronto Soccorso proprio del “Rummo” per essere medicato. E quella fu una traumatica esperienza.

De Lorenzo la descrive con queste parole: “Quello che succede li dentro, è assolutamente traumatico . Arrivo  in Pronto Soccorso molto agitato e con la pressione a 200, avevo sia mani che sangue in faccia , ho aspettato  il mio turno mettendomi in fila con un triage (è la procedura che assegna i diversi Codici di gravità delle condizioni del paziente, Ndr.) pazzesco, fatto da una sola persona in uno sgabuzzino”.

Quindi ha detto: “è inammissibile che il triage possa essere fatto da una sola persone e in condizioni igieniche discutibili”. Poi ha aggiunto: “Quello che ritengo grave è stato il fatto che il personale medico non ha capito la gravità della mia condizione per quanto concerne il mio stato emotivo. Chiamai Iervolino, il direttore sanitario del Rummo esortandolo a scendere per capire cosa possa passare un paziente in cerca di cure mediche”.

De Lorenzo ha rimarcato in maniera polemica: “ Come si può sopportare una situazione del genere? E’ stata testimone la settimana scorsa dell’esperienza in Pronto Soccorso  una candidata alle prossime elezioni politiche. Faccia qualcosa, prenda  posizione. Non si può aspettare due ore per le cure. Quel Pronto Soccorso sembra un accampamento”.

Da qui le sue critiche a De Luca, che è anche Governatore della Campania: “Lui mi aveva parlato di una rivoluzione sanitaria in atto da quando ha assunto la responsabilità degli interventi in materia. Ebbene è tutt’altro”.

Sull’Asl e sulla sua condizione operativa, De Lorenzo parla di un clima terrificante: “nessuno interviene. Medici che vengono da me, ma sono spaventati  delle conseguenze. Bisogna intervenire umanamente per non far accadere tutto questo”. Poi ha aggiunto: “stiamo arrivando al punto che a via Oderisio si venderà olio di ricino. Siamo arrivati alla frutta. E’ stato defenestrato un collega ma nemmeno di fronte ad un deliberato di Raffaele Cantone la dirigenza dell’Asl ha preso provvedimenti“.

Quindi ha sottolineato come, dopo la sua turbolenta esperienza a seguito della lite con il Dirigente dell’Asl, egli si aspetti delle scuse ufficiali da parte dello stesso Picker: “spero in un chiarimento. Se non lo farà sono pronto ad andare a sedermi sugli scalini di via Oderisio”.

Quindi De Lorenzo ha voluto orgogliosamente rimarcare di aver lasciato un reparto modello al momento della conclusione della sua vita lavorativa al “Rummo”.  Infine ha concluso con il botto:” le delibere di qualche giorno fa su proroghe di incarichi per 5 anni ad alcuni professionisti sono nulle. L’atto aziendale non è stato ancora approvato e per rinnovare gli incarichi serve questo documento. Chiederò l’intervento della Procura per questa situazione”. 

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