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Cristian e Marco al Mongol Rally: due sanniti “folli” e una Panda

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Benevento – Fare un viaggio di 15.081 chilometri dal Sannio alla Mongolia è un’avventura indimenticabile. Farlo in camper può migliorare sensibilmente l’esperienza, vista la possibilità di fermarsi dove più si preferisce, senza obblighi e senza remore, da soli in armonia con il mondo. Farlo invece con una Panda, realizzata con le proprie mani è una “figata”. Se l’estinzione dei panda è stata scongiurata solo negli ultimi tempi, quella delle Panda non ha mai corso particolari rischi. Anzi. Una delle super utilitarie Fiat con a bordo i “folli” piloti sanniti Cristian e Marco potrebbe addirittura portare a termine un’impresa clamorosa: percorrere la Mongol Rally.

Parliamo, per l’esattezza, di Cristian Basile e Marco Mongillo, due giovani di Cusano Mutri, che attraverseranno 16 paesi (Italia – Austria – Repubblica Ceca – Slovacchia – Ungheria – Romania – Bulgaria – Turchia – Iran – Turkmenistan – Uzbekistan – Tajikistan – Kirghizistan – Kazakistan – Russia – Mongolia) e saranno guidati da un sogno: arrivare a Ulan Ude per beneficenza. Un viaggio che dovrebbe durare circa un mese.

Il Mongol Rally esiste da diversi anni ed è gestito da un’organizzazione inglese, The Adventurist, che organizza altre rilassanti avventure, come la corsa di risciò in Indonesia e quella di cavalli in Mongolia. L’ obiettivo è la raccolta di fondi destinati a progetti benefici in Mongolia, una terra difficile e lontana, soprattutto se vuoi arrivarci in Panda. Il funzionamento è semplice. Ci si iscrive, si capisce di avere fatto una follia e si decide se andare o meno avanti. Molti si fermano, i due sanniti invece non vedono l’ora di iniziare l’avventura.

Non ci sono percorsi prestabiliti, ogni team è artefice del proprio destino. Il Mongol Rally è un’avventura alla quale partecipare con coraggio e una buona dose di incoscienza: non esiste un percorso, non ci sono indicazioni, non è previsto supporto sulla strada, serviranno spirito di adattamento e di sacrificio.

I due ragazzi percorreranno senza dubbio l’autostrada del Pamir, mai asfaltata, che attraversa Afghanistan, Uzbekistan, Tagikistan e Kirghizistan. Si tratta della seconda strada internazionale più alta al mondo, costantemente sopra i 3000 metri di altezza, fino ad un massimo di 4660. Un rally senza classifica e premi, tutto questo per un sogno: arrivare in Mongolia guidando una Fiat Panda Jolly 900 per beneficenza. E’ tutto pronto ma la strada è ancora lunga…

QUI IL VIDEO DELL’INTERVISTA DI REPUBBLICA AI DUE RAGAZZI

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