LONDRA – Un’inchiesta di openDemocracy, una piattaforma investigativa inglese, ha rivelato che una federazione di attivisti anti-aborto, connessa alla destra statunitense cristiana, si è “infiltrata” in almeno una trentina di ospedali pubblici italiani.
Tra dicembre 2019 e gennaio 2020, una giornalista sotto copertura fingendosi una donna incinta, ha visitato sei diversi centri gestiti da anti-abortisti tra Campania, Lombardia e Piemonte, in quattro ha ricevuto informazioni non veritiere e manipolative – tra questi, i centri all’interno dell’Azienda Ospedaliera San Pio di Benevento e dell’ospedale di Vigevano.
A Benevento, volontari presenti nella sala di attesa nel reparto di ginecologia, durante le visite mediche relative agli aborti, distribuivano volantini con informazioni inesatte: ad esempio su come un aborto potrebbe causare la “sindrome post-abortiva” (la quale non è riconosciuta da medici ed esperti) o aumentare del 50% il rischio di sviluppare un cancro al seno (fatto smentito da medici ed esperti).
All’interno dell’ospedale di Vigevano alla nostra giornalista sono stati dati altri materiali citando una connessione non veritiera tra l’aborto e una maggiore incidenza di cancro al seno. Le volontarie hanno persino suggerito, raccontando aneddoti, che una gravidanza abbia il potere di curare gravi malattie come la leucemia.
E’ possibile, cliccando QUI, leggere il lavoro tradotto dalle giornaliste Francesca Visser e Claudia Torrisi e che riguarda anche l’ospedale di Benevento.
P.H. Credit: Francesca Visser
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