Dal “lockdown” al “countdown”: la settimana di passione della B

Cento giorni. Per farsi un’idea di quanto sia lunga l’astinenza dal campionato di B basta pensare che Fogg e Passepartout, i protagonisti del famoso romanzo di Jules Verne, ne impiegarono venti in meno per girare il mondo. 

Sembra effettivamente passata un’epoca dall’ultima partita del campionato cadetto, Chievo-Cosenza 2-0. Era il 9 marzo e al Bentegodi calava momentaneamente il sipario su un torneo combattuto soltanto dalla seconda posizione in giù. Una serata surreale: mentre Giuseppe Conte imponeva il lockdown all’Italia, le due squadre erano in campo per giocarsi gli ultimi spiccioli di campionato. 

Acqua passata, ora si riprende. Quando Ascoli e Cremonese si troveranno di fronte al Cino e Lillo Del Duca per il recupero della venticinquesima giornata (mercoledì alle 18.30) saranno trascorsi 100 giorni esatti dall’ultimo pallone giocato in serie B. Il digiuno sarà spezzato in una settimana cruciale per il calcio italiano, pronto ad assegnare un trofeo (la coppa Italia, proprio mercoledì sera), anche ad effettuare il primo vero test post lockdown. 

La B come al solito offrirà spunti importanti. In ottica Benevento potremmo già parlare di rush finale nonostante manchino ben 10 giornate al termine. I giallorossi domenica alle 18.30 affronteranno proprio la Cremonese che sarà reduce da un vero e proprio spareggio salvezza nelle Marche. L’anomalia della situazione impedisce di gettarsi in qualsiasi pronostico né ipotizzare la condizione dei grigiorossi al momento del match che li vedrà opposti agli uomini di Inzaghi. Sarà meglio o sarà peggio, per gli uomini di Bisoli, aver già rotto il ghiaccio? 

Domande che troveranno risposta domenica alle 18, ma delle risposte in fin dei conti non è che interessi granché. La priorità è rivedere il pallone rotolare. Per questo l’attesa di questa settimana è finalmente dolce. Passare da lockdown a countdown è la transizione più bella, con il traguardo del fischio d’inizio sempre più vicino. Il resto è fatto di sfumature, piccolezze. Dopo quasi tre mesi e mezzo deve per forza essere così.