Benevento – Tradizionale bilancio di fine anno tracciato questa mattina dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Benevento. Il Comandante Provinciale, Colonnello Alessandro Puel ha accolto la stampa per illustrare i dati numerici relativi all’attività dei militari dell’Arma nel 2018 e per inviare dei chiari messaggi alla cittadinanza su diverse questioni, dalla violenza di genere al fenomeno delle ronde che in questi ultimi mesi ha preso piede in provincia:
“Più che un bilancio voglio lanciare un messaggio: l’impegno dell’Arma è stato più che altro qualitativo al di là dei dati numerici che ogni anno ci confortano nelle attività. Da un lato l’individuazione dei 3 su 4 casi di omicidio di cui sono indiziate altrettante persone nell’ambito di un’evoluzione dei procedimenti in cui ci sarà ancora una dialettica tra accusa e difesa nel rispetto dello stato di diritto. Inoltre mi piace ricordare che è un impegno che si è espresso al di là dell’ordinario; penso al caso del collega, libero dal servizio, che ha lasciato la propria famiglia per intervenire all’interno di una tabaccheria mentre un uomo armato era intento a compiere una rapina, ma anche il carabiniere di Caserta che poco più in mese fa ha perso la vita mentre era impegnato nell’arresto di una persona gravemente indiziata del delitto di sette rapine commesse nel nostro territorio”.
Sulle violenze di genere ha rimarcato: “ll messaggio in questo caso è di ordine morale: il marito, compagno o fidanzato violento non va perdonato senza se e senza ma. Non perdonare significa lasciare immediatamente questa persona e rivolgersi alle autorità competenti”.
Sulla questione ronde in provincia il Colonnello Puel è stato categorico: “Nessuno può farsi giustizia da sé in uno stato di diritto, si rischia di aprire un vaso di Pandora che poi non è più controllabile spalancando ipotesi inquietanti ed errori. Se ci sono dei problemi vanno immediatamente rappresentati alle forze dell’ordine che rispondono in prima persona dei successi e dei fallimenti di queste situazioni ma ripeto, nessuno si deve fare giustizia da solo perché non si hanno le capacità professionali per farlo e si rischia di correre e far correre dei pericoli agli altri”.
Per quanto riguarda i dati numerici già si è scritto dei 4 omicidi (nessuno riconducibile alla criminalità organizzata). Per gli altri reati, sono 25 i casi di estorsione individuati, 47 gli arresti per droga (più di 2 chili e mezzo di stupefacenti sequestrati), 23 per rapina. Per quanto riguarda le violenze di genere e i dissidi familiari sono 548 le denunce raccolte, 1823 i furti commessi di cui 203 individuati. In totale 4677 i reati perseguiti, 1881 scoperti con una percentuale di risoluzione del 40,2%. In totale sono state 128 le persone arrestate e 1842 quelle denunciate, 104 invece i fogli di via obbligatori emessi dall’Arma.
Anche i Carabinieri Forestali hanno illustrato i dati delle operazioni effettuate: dai 484 controlli antincendio passando per le 65 denunce per reati ambientali e 55 sequestri. Un’attività in continua evoluzione e aggiornamento visto l’aumento esponenziale di tali condotte criminose che mettono in pericolo l’uomo e la natura.
Proficua, infine, anche l’attività di contrasto alle frodi agroalimentari (186 controlli con 11 denunce e 7 sequestri), soprattutto per quanto riguarda la non tracciabilità delle merci e dei prodotti che finiscono poi sulle nostre tavole.