L’iniziativa si propone di raccogliere storie, denunce e testimonianze per contrastare il caporalato agricolo. Il tutto, attraverso un numero verde – 800.199.100 – che sarà attivo dal lunedì al giovedì, dalle 10 alle 17, e il venerdì dalle 10 alle 13.Oltre un anno fa l’approvazione della legge sul caporalato. Un segnale importante quello lanciato dal Parlamento. Eppure ancora oggi tanti sono i lavoratori sfruttati in particolar modo nelle campagne meridionali.
Nonostante la norma, molte imprese agricole continuano a ottenere profitti percorrendo la via della concorrenza sleale e della illegalità. E spesso con il sostegno di vere e proprie organizzazioni criminali capaci di fornire manodopera a basso costo, senza alcun limite e in tutte le stagioni.
Da qui l’iniziativa della Fai Cisl volta a mettere in campo ulteriori strumenti di sensibilizzazione e monitoraggio del fenomeno.
Quanto alla mappa delle criticità in Campania, Sannio e Irpinia non destano particolari preoccupazioni. Almeno non quanto le altre tre province.
Purtroppo, spiega perà Fernando Vecchione, segretario generale della Fai Cisl Irpinia-Sannio, il fenomeno è in crescita.
E ulteriori dubbi li solleva la discussione in atto nel governo nazionale circa la possibilità di reintrodurre il voucher in agricoltura: “Misura che aggraverebbe il lavoro nero”.
“Il caporalato, nelle sue molteplici manifestazioni, – ha incalzato Mario Melchionna, segretario dell’organizzazione – è una piaga che lede la dignità della persona e gli interessi delle imprese sane che subiscono dumping da quelle disoneste”.
Infine, la proposta: “Istituiamo una cabina di regia dove sia coinvolta anche la Prefettura. Non possono preoccuparsi del problema soltanto i sindacati”.