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‘Sos Caporalato’, Cisl in campo con un numero verde: “Stop allo sfruttamento nel lavoro agricolo”

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Benevento -“#SOSCaporalato”.  E’ la campagna di sensibilizzazione per la lotta alla pratica del caporalato nei luoghi di lavoro, promossa dalla Fai Cisl nazionale. Questa mattina, presso la sede di via Riccardo Monteforte,  la presentazione.

L’iniziativa si propone di raccogliere storie, denunce e testimonianze per contrastare il caporalato agricolo. Il tutto, attraverso un numero verde – 800.199.100 – che sarà attivo dal lunedì al giovedì, dalle 10 alle 17, e il venerdì dalle 10 alle 13.Oltre un anno fa l’approvazione della legge sul caporalato. Un segnale importante quello lanciato dal Parlamento. Eppure ancora oggi tanti sono i lavoratori sfruttati in particolar modo nelle campagne meridionali.

Nonostante la norma, molte imprese agricole continuano a ottenere profitti percorrendo la via della concorrenza sleale e della illegalità. E spesso con il sostegno di vere e proprie organizzazioni criminali capaci di fornire manodopera a basso costo, senza alcun limite e in tutte le stagioni.

Da qui l’iniziativa della Fai Cisl volta a mettere in campo ulteriori strumenti di sensibilizzazione e monitoraggio del fenomeno.

Quanto alla mappa delle criticità in Campania, Sannio e Irpinia non destano particolari preoccupazioni. Almeno non quanto le altre tre province.

Purtroppo, spiega perà Fernando Vecchione, segretario generale della Fai Cisl Irpinia-Sannio, il fenomeno è in crescita.

E ulteriori dubbi li solleva la discussione in atto nel governo nazionale circa la possibilità di reintrodurre il voucher in agricoltura: “Misura che aggraverebbe il lavoro nero”.

Il caporalato, nelle sue molteplici manifestazioni, – ha incalzato Mario Melchionna, segretario dell’organizzazione – è una piaga che lede la dignità della persona e gli interessi delle imprese sane che subiscono dumping da quelle disoneste”.

Infine, la proposta: “Istituiamo una cabina di regia dove sia coinvolta anche la Prefettura.  Non possono preoccuparsi del problema soltanto i sindacati”.

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