Il puzzle sta per comporsi. Restano davvero pochi i passaggi che separano il centrosinistra beneventano, oggi ‘Coalizione per il Cambiamento’, dall’indicazione del proprio candidato sindaco nella sfida per palazzo Mosti.
E il nome è sempre più quello di Luigi Diego Perifano. Per la fumata bianca si attende il via libera del Movimento Cinque Stelle – ma dal conclave pentastellato (attivisti, consiglieri comunali, parlamentari) non dovrebbero giungere sorprese spiacevoli – e l’assemblea di Civico22.
Il movimento di Moretti e Basile si riunirà una volta concluso il lavoro dei forum tematici ma in questo caso l’esito del confronto interno è tutt’altro che scontato.
Ma a prescindere dalle decisioni di Civico la corsa di Perifano proseguirà.
Il profilo dell’ex presidente Asi, infatti, avrebbe ormai convinto anche la componente cattolica della coalizione, quella – per intenderci – rappresentata dal direttore dell’associazione Cives Ettore Rossi e da Pasquale Orlando (che tra l’altro è pure uno dei due coordinatori provinciali di Italia Viva). L’esperienza dei laboratori Cives, con ogni probabilità, si sostanzierà nella presentazione di (almeno) una lista – “Benevento Futura” – a sostegno di Perifano. Passaggio, quest’ultimo, niente affatto banale perché la coalizione intende presentarsi agli occhi dell’opinione pubblica e dei cittadini come un’alleanza ampia e plurale, capace cioè di tenere assieme differenti istanze e culture politiche. Con Benevento Futura, dunque, sarebbe attutito pure dovesse venir meno Moretti (nome che aggrega buona parte del cattolicesimo sociale), il colpo sarebbe attutito.
Anche per questo non è difficile immaginare, in caso di vittoria, un riconoscimento importante per Benevento Futura, e magari per lo stesso Rossi, nella futura squadra di governo della Città.
Appare più complicato, invece, arruolare alla causa la minoranza del Partito Democratico, quella – per capirci – che fa capo a “Essere Democratici”, l’area politica fondata da Raffaele Del Vecchio e Francesco De Pierro. Fino a che non saranno formalizzati coalizione e candidato sindaco non ci sarà alcuna apertura nei loro confronti.
Sul punto, la volontà della maggioranza Pd appare chiara.
Il compito di ricucire –se lo vorrà – spetterebbe unicamente al candidato sindaco. Senza un riconoscimento politico, però, davvero difficile ipotizzare una “venuta a Canossa” dei dissidenti Dem.
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